Cividate

Apre il santuario voluto dal prete ciabattino Don Elia Bellebono

Venerdì e sabato, a Urbino, si svolgeranno le liturgie di consacrazione e inaugurazione del Santuario dedicato al Sacro Cuore di Gesù voluto dal sacerdote di Cividate.

Apre il santuario voluto dal prete ciabattino Don Elia Bellebono
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Venerdì e sabato, a Urbino, si svolgeranno le liturgie di consacrazione e inaugurazione del Santuario dedicato al Sacro Cuore di Gesù voluto dal sacerdote di Cividate.

Santuario

Il santuario di Don Elia ora è realtà. Nella prima settimana di settembre 2021 sono in programma tre avvenimenti che coinvolgeranno un gran numero di bergamaschi, soprattutto della comunità di Cividate , ma anche di Martinengo, Cologno, Grumello e Chiuduno.
Giovedì a Cividate è stato ricordato il XXV° anniversario della salita al cielo di don Elia Bellebono, (ciabattino cividatese illetterato ordinato prete a 77 anni per speciale dispensa di Papa Paolo VI°) e, come ogni anno da un quarto di secolo questa parte, diverse persone che hanno conosciuto questo sacerdote e altre che ne hanno conosciuto la fama di santità, non solo bergamaschi, ma anche delle Marche, dell’Emilia Romagna, di altre zone d’Italia e della Svizzera Italiana, si riuniranno a Cividate per celebrare la ricorrenza.

Celebrazioni

Nei due giorni seguenti, venerdì  e sabato, a Urbino, si svolgeranno le solenni liturgie di Consacrazione e Inaugurazione del Santuario dedicato al Sacro Cuore di Gesù che iniziato per volontà del citato sacerdote bergamasco e portato a compimento dalla fondazione creata dallo stesso Don Elia e presieduta oggi dal cividatese Ugo Duci e, prima di lui dal compianto sindaco emerito di Cividate Lionello Albieri.
A Urbino, per la straordinaria occasione, converranno in questi due giorni circa duecento cividatesi, guidati dal sindaco Gianni Forlani e dal parroco don Walter Colleoni, una trentina di persone di Martinengo, una ventina da Grumello, altrettante da Chiuduno e una decina da Cologno e altre da altri paesi bergamaschi, che si uniranno agli urbinati e a tanti altri pellegrini provenienti dall'Italia e dalla Svizzera italiana.

L'associazione Sacro Cuore

«Vogliamo rendere merito e onore a Don Elia, che, affidato totalmente alla Volontà del Signore, ha dedicato i vent’anni della sua vita sacerdotale, insieme alla cura delle anime e alla conversione dei peccatori, alla realizzazione del Santuario che Gesù gli aveva affidata, girando in lungo e in largo l’Italia e spingendosi anche in Svizzera per raccogliere quante più offerte riusciva, superando tante difficoltà, impedimenti, ostracismi, derisioni. - ha detto Ugo Duci - Merito, onore e gratitudine vanno a tutti i benefattori e le benefattrici, che si sono fatti carico delle necessità di Don Elia prima e della Fondazione da lui istituita poi, per raccogliere i fondi necessari per il finanziamento dell’opera. Dopo la consacrazione e l’inaugurazione il Santuario sarà aperto, in funzione e operativo, pronto ad accogliere i tanti fedeli e pellegrini che da oggi e per i secoli futuri vi entreranno».

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