Vailate

Al Caimi due nuove apparecchiature grazie a Silvana Armani

Quasi completata la raccolta fondi per l'acquisto di un nuovo ecografo

Al Caimi due nuove apparecchiature grazie a Silvana Armani
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Due importanti apparecchiature wi-fi per le rilevazioni dell'holter: è il regalo che Silvana Armani, nipote dello stilista Giorgio, ha fatto all'ospedale Caimi.

Il dono di Silvana Armani

In questo modo, l'ambulatorio di cardiologia si arricchirà con due strumentazioni innovative, senza fili e dal peso di soli 30 grammi ciascuna, che consentono di registrare l'attività cardiaca per 24 ore. Trattandosi di un esame piuttosto lungo, precedentemente effettuato con l'ausilio di sette elettrodi collegati al paziente per un'intera giornata, l'utilizzo di questi nuovi apparecchi renderà l'operazione più comoda e decisamente meno invasiva.

"Grazie a Silvana Armani e a tutti coloro che hanno donato"

La famiglia Armani aveva già partecipato l'anno scorso alla campagna "Dona un letto" e in virtù del legame con l'ospedale vailatese, ha deciso di mettersi nuovamente a disposizione dando un aiuto concreto alla realtà sanitaria locale.

"Avevamo urgente necessità di comprare questa apparecchiatura e Silvana Armani è prontamente intervenuta finanziando questi strumenti molto costosi - ha spiegato il Direttore Generale Paolo Maria Regonesi - Oltre a lei, ringrazio sentitamente le famiglie, gli imprenditori e i privati per tutte le donazioni che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere. Due anni fa abbiamo fatto la raccolta fondi per le mascherine, l'anno scorso grazie alle tante donazioni abbiamo acquistato 48 letti elettrici per il reparto riabilitativo delle cure intermedie e ora mancano solo seimila euro su 34mila per comprare il nuovo ecografo. Chiusa questa campagna vorremmo avviarne un'altra per aggiornare il sistema informatico. L'operazione di rinnovo è piuttosto urgente e comporta una spesa di 18mila euro".

Il rincaro bollette

Quest'anno però la batosta dovuta agli aumenti di luce e gas si è fatta sentire particolarmente, richiedendo un impegno economico maggiore alla Fondazione.

"Come tutte le aziende e le famiglie abbiamo visto aumentare i costi energetici, che nel nostro caso sono quadruplicati - ha aggiunto Regonesi - Per questo probabilmente ricorreremo a un prestito bancario. Di conseguenza, gli acquisti straordinari ci costringono ad affidarci alle raccolte fondi, a cui il territorio risponde sempre positivamente, nonostante molte persone siano già impegnate nelle donazioni per l'Ucraina".

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