L'addio a Silvio Berlusconi

Quando Berlusconi "tenne a battesimo" Brebemi

Tanti gli omaggi al Cavaliere da parte dei forzisti di tutta la Bassa bergamasca.

Quando Berlusconi "tenne a battesimo" Brebemi
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Dalla Brebemi alle Europee, così il presidente Silvio Berlusconi ha lasciato il segno anche nella Bassa, che nei suoi esponenti forzisti di spicco non ha mancato di omaggiarlo nel giorno del lutto.

Nella foto in alto: Silvio Berlusconi con l'ex sindaco di Calcio Pietro Quartini e l'ex presidente di Brebemi Franco Bettoni

Quando Silvio Berlusconi tenne a battesimo Brebemi

Era il 22 luglio 2009 quando l'allora premier fece visita ai primi cantieri di Brebemi, che avrebbe poi inaugurato il suo successore Matteo Renzi cinque anni più tardi. Fu un Berlusconi-show, sotto il tendone allestito lungo le rive dell'Oglio a Urago, non distante da uno dei quattro cantieri che all'epoca erano aperti lungo il tracciato.

"Quest'opera non è necessaria, è indispensabile - disse - Ci impegneremo per ridurre i tempi degli iter burocratici ma non basta. Qui potreste sperimentare quanto abbiamo fatto alla Maddalena. Il Governo Prodi ci aveva lasciato il compito di predisporre la sede del G8, dovevamo trasformare una vecchia caserma in un moderno centro congressi... ma i lavori erano in ritardo. Allora sono tornato a fare il direttore di cantiere come facevo quando lavoravo in edilizia".

Propose, seduta stante, un cantiere non stop con tre turni di lavoro da 10 ore l'uno, compresi sabato e domenica. E se non è andata esattamente così, poco importa: nel teatro della politica, l'affabulatore fece quel che gli riusciva meglio: folgorare, impressionare, scompigliare le carte. «Qui ci sono tante belle figliole e io non sono un santo, ditelo a quelli di "Repubblica"» avvertì, con qualche mese di anticipo rispetto a quando l'espressione «Bunga Bunga» entrò nel lessico giornalistico di tutta Italia.

Il ricordo del sindaco di Calcio Quartini e di Fatnassi

Pietro Quartini, all'epoca della visita di Berlusconi, era sindaco di Calcio. Da sempre forzista, ricorda quell’evento con dolcezza.

"L’ho conosciuto nel 2009 da sindaco, all'inaugurazione dei cantieri Brebemi, e poi l’ho incontrato diverse volte nel corso degli anni - ricorda - È stato un grande uomo, osteggiato da molti di sinistra che oggi in televisione ammettono la sua grandezza. Ipocriti...".

Più giovane, ma per anni «forzista» durissima, la romanese Sonia Fatnassi nel 2014 fu inserita nelle liste dei candidati al Parlamento Europeo proprio dal Cavaliere.

"Il ricordo di quei giorni mi fa davvero emozionare - ricorda l’esponente oggi più vicina a Fratelli d’Italia che agli azzurri - afferma - Rammento quando mi recai ad Arcore e il presidente mi ricevette nel suo studio per il colloquio conoscitivo. Per me essere lì in quel momento ha significato coronare un sogno. A 18 anni mi iscrissi per la prima volta a Forza Italia ed essere scelta da Berlusconi in persona per rappresentare il partito in Europa era un traguardo importante. Ho vissuto questi giorni in profonda tristezza: con lui se ne va un sogno, quello di un uomo, un padre di famiglia che dal nulla ha creato un impero imprenditoriale e politico. Difficile che qualcuno possa riuscire mai ad eguagliarlo".

Sesini di Caravaggio: "Paladino della libertà"

L’ex consigliere comunale forzista di lungo corso Mirko Sesini, per più mandati in Aula tra i banchi del centrodestra sempre con la «casacca azzurra», ricorda il leader di Forza Italia con un breve ma intenso pensiero.

"Quando penso a Silvio Berlusconi penso ad un uomo visionario e carismatico - dichiara - Penso ad un innovatore di successo, che ha impresso una svolta decisiva a tutti i settori di cui si è interessato. A livello politico l’ho sempre considerato un paladino della libertà".

Alborghetti di Martinengo: "E’ stato un martire"

Il ricordo di Angelo Alborghetti, fondatore del primo circolo di Forza Italia in città, è particolarmente sentito.

"Sono stato “innamorato” di Silvio Berlusconi già prima che entrasse in politica, da milanista che girava l’Europa con la squadra, l’ho conosciuto a Milanello - rammenta - Sono del 1938 e per me lui è sempre stato un fratello maggiore. Il circolo nacque il primo febbraio 1994, non volli la presidenza ma ero membro del direttivo. Negli anni ho mosso qualche critica, rimproverandogli la scelta di alcuni collaboratori, ma sono rimasto sempre fedele, come l’Arma dei carabinieri alla Patria. Per quello che gli ha fatto la Procura di Milano è stato un martire. Una grande perdita: vedeva oltre la siepe".

Cararra di Cologno al Serio:

Il consigliere comunale Robert Carrara fu il fondatore del circolo colognese e riconosce più di un merito a Silvio Berlusconi.

"Sono stato in FI nel 1994 poi ho abbandonato il partito - precisa - Era il periodo di Tangentopoli e del giustizialismo brutale, avevamo due alternative: la “gioiosa macchina da guerra” di Achille Occhetto a rappresentare una sinistra di matrice comunista ed una proposta liberale di centro. Ha difeso il Paese da una sinistra giustizialista e gli riconosco di essere stato un convinto europeista e di aver svolto un ruolo importante in politica estera. Finisce un’epoca e una stagione politica con luci ed ombre".

Zanardi di Urgnano: "Visionario e appassionato"

Elena Zanardi, coordinatrice e referente comunale di Forza Italia sin dalla sua prima presenza in paese, ricorda doti ed eredità politica di Silvio Berlusconi.

"È stato lungimirante, visionario, appassionato uomo col sole in tasca - nonostante il feroce accanimento giudiziario e mediatico - rimarca - perseverante fino all’ultimo respiro, certo non privo di qualche difetto, ma forse anche per questo la gente lo ha amato, stimato e votato. A lui dobbiamo il bipolarismo e l’esistenza stessa del centrodestra nel rispetto delle diverse sensibilità, sempre in posizione moderata e mediatrice. La sua discesa in campo mandò in frantumi la “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto".

Verdelli di Ghisalba: "Fino all’ultimo ha pensato all’Italia"

L’ex vicesindaco e assessore della Giunta Pezzoli Emma Verdelli esprime tutta la sua stima per il presidente Silvio Berlusconi.

"È stato un grande uomo e un grande politico, che fino all’ultimo ha pensato alla sua Italia - sottolinea - Una persona lungimirante e con una grande umanità che trasmetteva agli altri. Rimarrà nei ricordi di chi lo ha conosciuto come me. L’ho salutato l’ultima volta che è venuto a Treviglio, era il mio presidente, per me la sua dipartita è stata uno choc, spero non influirà sul partito. Mi ha stupito sentire commenti positivi anche dagli avversari: gli hanno fatto male ma oggi riconoscono le capacità di un grande uomo".

 

 

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