Pagazzano

Addio a Giuseppe Moriggi, il "John Lennon" della Bassa

Si è spento a causa di un tumore il pagazzanese Giuseppe Moriggi, conosciuto in tutta la Bassa e oltre come "John Lennon".

Addio a Giuseppe Moriggi, il "John Lennon" della Bassa
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Addio a Giuseppe Moriggi, il "John Lennon" della Bassa Bergamasca. Si è spento a 71 anni a causa di una leucemia il pittoresco personaggio pagazzanese, conosciuto anche fuori paese per il suo carattere eccentrico e la sua incredibile passione per i concerti e la musica.

Chi era Giuseppe

Secondo di cinque fratelli, Giuseppe ha sempre vissuto in paese nella casa dei suoi genitori, Mario Moriggi e Anna Monticelli, venuti a mancare rispettivamente nel 2003 e nel 2007. Al piano di sopra il fratello maggiore, Pierino, che l’ha ricordato per le sue stravaganze e singolarità. "Lui era il secondo di noi cinque: dopo di lui nostra sorella Giovanna, tragicamente scomparsa in un incidente stradale nel 1990, e poi Sandra e Luigi – ha esordito – Di Giuseppe posso dire che dopo le scuole elementari ha iniziato a lavorare, dapprima come aiutante panettiere, poi in caseificio, nell’ambito agricolo e come ferraiolo in cantiere, insieme a me per un’impresa di Milano. Era un gran lavoratore, anche se tutti lo ricordano per altre cose, per il suo modo di fare particolare".

Il "John Lennon" della Bassa

E infatti, se Giuseppe – conosciuto da tutti come John Lennon – era tanto famoso e amato, era soprattutto per lo stile eccentrico del suo vestire negli anni degli hippies e per la sua irrefrenabile voglia di musica.

Giuseppe Moriggi da giovane.

Negli anni ‘60 e ‘70 girava con pantaloni di raso di colori sgargianti e portava i capelli molto lunghi – ricorda con piacere Pierino – Da lì e dagli occhialini si è guadagnato il soprannome di John Lennon, con cui lo conoscevano tutti. Non ha mai avuto la patente, quindi si spostava in bicicletta o in autostop anche per lunghe tratte, generalmente per andare ai concerti: dai Rolling Stones a Wembley passando per Janice Joplin, i Black Sabbath, Pink Floyd e molti altri, aveva anche una collezione di dischi, vinili e riviste musicali impressionante. Ricordo che una volta è scomparso per tre mesi senza che ne avessimo notizie, e al rientro ci ha spiegato che era in giro per l’Europa per assistere a quanti più concerti poteva.

 

La scomparsa di Giuseppe e l'addio dei suoi cari

Così, rimasto celibe, il John Lennon nostrano ha dedicato la sua vita alla musica fino al sopraggiungere della malattia che se l’è portato via. "A Santo Stefano si è ammalato: ha subìto delle operazioni all’intestino, ma stava bene; poi, però, gli hanno trovato la leucemia ed è sopraggiunta anche una polmonite. Da lì è rimasto all’ospedale di Treviglio, dove si è spento venerdì 2 febbraio – ricordano sempre i familiari – Lunedì mattina, dunque, abbiamo celebrato il funerale, che ha visto un fiume di gente venuta da fuori paese per salutarlo, e che cogliamo l’occasione per ringraziare dell’affetto".

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