Treviglio

A Treviglio un esemplare in scala 1:200 della Corazzata Roma

Per realizzare il modello della storica nave da guerra, i membri del circolo "Il Caravaggio" hanno lavorato per due anni

A Treviglio un esemplare in scala 1:200 della Corazzata Roma
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Un modellino in scala 1:200 della Corazzata Roma. A realizzarlo il circolo "Il Caravaggio", nato nel 1986 nella vicina cittadina, che da diversi anni ha la sede al numero 60 di via Canonica, nella frazione Geromina di Treviglio.

Corazzata Roma

Al centro della stanza troneggia l’ultimo progetto: il modellino della Corazzata Roma. Lungo 120 centimetri e costruito in scala 1:200, è in tutto fedele all’originale: "Abbiamo dovuto riadattare alcuni pezzi che non erano in scala e abbiamo costruito da zero i copricannoni, che nella scatola non c’erano. Ci abbiamo lavorato per due anni", hanno detto i membri del circolo. La corazzata Roma è una delle navi da guerra che l’Italia aveva costruito negli anni ’30. La Littorio e la Vittorio Veneto sono state consegnate nel ’40, mentre la Roma solo nel ’42. Dotata di cannoni e mitragliere, aveva il compito di abbattere le navi nemiche nel Mediterraneo. Il nome, corazzata, è dato dal rivestimento esterno della nave, indistruttibile grazie a 350 mm di spessore. Nel pomeriggio del 9 settembre 1944, giorno successivo alla proclamazione dell’Armistizio che vide il Regno d’Italia rompere l’alleanza con la Germania a favore di USA e Regno Unito, la corazzata Roma venne attaccata dagli aerei della Luftwaffe, aviazioni militare tedesca, che sganciarono per la prima volta bombe bombe teleguidate con la traiettoria corretta da remoto tramite onde radio ultracorte. A causa dei danni riportati, morirono 1352 membri dell’equipaggio e ne furono tratti in salvo 622.

"Cerchiamo una nuova sede"

"I nostri primi incontri erano al bar, poi ci siamo spostati in un bugigattolo a Caravaggio. Dopodiché la nostra sede si è spostata a Treviglio, in vicolo Teatro e infine alla Geromina. Ci piacerebbe una sede più dignitosa, ma per ora siamo qui: è la passione che ci muove", spiegano i modellisti. La loro sede, composta da una stanza, sembra appartenere a un tempo antico, dove la manualità la fa da padrona: tavoli pieni di strumenti, materiali, e modellini in costruzione; alle pareti foto e ritagli di giornale; nelle vetrine riproduzioni di navi, astronavi, auto d’epoca.
Il gruppo è formato da una ventina di persone legate dall’amore per la storia e la ricerca: "Purtroppo non riusciamo a coinvolgere giovani. Non lo capiamo: quando eravamo piccoli, diventavamo matti a costruire".

Una forma d'arte

Il modellismo è una forma d’arte che necessita di ricerca, serietà e impegno: "Quando vogliamo iniziare un nuovo lavoro - raccontano - la prima cosa che facciamo è studiare: ci documentiamo con fotografie e disegni, poi procediamo con l’assemblaggio dei pezzi; ci vuole pazienza, precisione e tanto tempo. Inoltre ognuno di noi ha un compito specifico: c’è chi assembla i pezzi, chi dipinge, chi costruisce i figurini". Quando nel 2010, dagli scavi della BreBeMi emersero le rovine di una domus romana del II-III sec., il gruppo non ha perso tempo: è andato a vederne i resti, ha studiato come gli antichi romani costruivano le abitazioni e ha riprodotto la domus in scala 1:32, curata nei minimi dettagli. Al museo Civico di Treviglio, invece, è conservato un diorama della città antica.

Articolo di Chiara Allevi

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