A 91 anni operato con il robot chirurgico per un tumore allo stomaco a Bergamo
È il terzo intervento di questo tipo al Papa Giovanni XXIII
A 91 anni è stato sottoposto ad un intervento chirurgico robotico, per la rimozione di un tumore allo stomaco. Succede all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove nei giorni scorsi un anziano paziente ha subito una gastrectomia parziale, eseguita tramite il robot che da due anni è a disposizione dei team chirurgici dell'ospedale cittadino. Si tratta del terzo intervento di questo tipo, per questa neoplasia: a controllare il robot c'erano i dottori Roberto Manfredi e Paolo Bertoli.
La chirurgia robotica al Papa Giovanni XXIII di Bergamo
Un caso particolare, vista l'età del paziente, ma che certifica come nella chirurgia robotica l'ospedale del capoluogo orobico sia ormai da tempo all'avanguardia. A due anni dall'acquisto, il robot è ormai sfruttato al massimo delle sue potenzialità: sono stati effettuati nel 2022 ben 239 interventi robotici in Urologia, 53 in Ostetricia e Ginecologia, 27 in Chirurgia generale e toracica. Tre interventi sono infine stati effettuati su bambini, in Chirurgia pediatrica.
Bergamasco di 91 anni operato allo stomaco con il robot chirurgico
Il paziente, bergamasco, festeggerà il suo 91esimo compleanno tra poche settimane, dopo essere stato dimesso con successo sabato 18 marzo. Potrà condurre una vita pressoché normale, fatta eccezione per la necessità di dover effettuare pasti più frequenti e meno abbondanti e naturalmente ai necessari controlli sulla neoplasia.
Tumore rimosso tramite chirurgia robotica
L’uomo, che è molto energico rispetto all’età anagrafica, era già stato sottoposto all’età di 80 anni ad un’operazione complessa per un aneurisma all’aorta. Consapevole dei rischi, è stato lo stesso paziente a decidere di affrontare questo secondo intervento. Il caso è stato approfondito da un team multidisciplinare composto dal chirurgo addominale, dal cardiologo, dall’oncologo e da un nutrizionista. Fondamentale è stata la valutazione anestesiologica di Mario Consuelo e Alberto Benigni, della Anestesia e Rianimazione.
La gastrectomia consiste nella resezione di una parte dello stomaco affetto da un tumore. In casi così delicati, la chirurgia mini-invasiva presenta notevoli vantaggi. Il controllo post-operatorio del dolore per il paziente è molto più semplice, anche grazie a incisioni ridotte rispetto ad un intervento tradizionale. Minore invasività significa anche una possibilità di ripresa più rapida della funzione intestinale. L’intervento è stato effettuato mercoledì 8 marzo 2023. La scelta di fare ricorso alla piattaforma robotica e non alla laparoscopia è stata presa dall’equipe della Chirurgia generale 1 e toracica, diretta da Alessandro Lucianetti. Alla consolle del robot ha operato Roberto Manfredi, coadiuvato dal chirurgo Paolo Bertoli.
“La necessità è stata quella di ridurre il più possibile l’impatto operatorio ed anestesiologico sul paziente – ha spiegato Manfredi -. A farci propendere per il robot è stata soprattutto la possibilità di ridurre al minino l’impatto chirurgico. La tecnica robotica permette di conservare i benefici legati alla laparoscopia con ulteriori vantaggi quali l’ingrandimento ottico del campo operatorio e la visione tridimensionale, una maggiore precisione grazie ai sette gradi di movimento degli strumenti e alla filtrazione dei tremori della mano del chirurgo ed infine il controllo primario della telecamera”.
L’utilizzo del robot al Papa Giovanni XXIII: un bilancio
Sono stati 322 gli interventi con il robot effettuati nel 2022 all’ospedale Papa Giovanni XXIII. In media, considerando i giorni festivi, più di un intervento al giorno viene effettuato impiegando il robot chirurgico. Una soglia-limite difficilmente superabile con l’attuale dotazione tecnologica. Il programma di sviluppo dell’attività robotica al Papa Giovanni XXIII è pianificato e coordinato da Luigi Da Pozzo, professore di Urologia all’Università di Milano Bicocca e direttore del Dipartimento Chirurgico dell’ospedale bergamasco.
“Il numero di interventi realizzati con la piattaforma robotica va ben oltre le indicazioni regionali, che per il 2022 fissavano in 250 il numero di interventi auspicato per un utilizzo ottimale della dotazione di ciascun Ospedale e che chiedevano di coinvolgere un sempre maggior numero di Unità nell’utilizzo del robot - ha dichiarato Da Pozzo - In Urologia facciamo ricorso al robot ormai in media oltre quattro giorni a settimana, con un aumento di oltre il 40% rispetto agli interventi dell’anno precedente. La Ginecologia quasi raddoppia gli interventi rispetto al 2021. La Chirurgia 1 addominale e toracica, che si è unita a pieno regime al programma nel 2022, ha ormai un’attività pienamente consolidata e soprattutto è riuscita ad ampliare la tipologia di tumori trattati con il robot, dal colon retto allo stomaco. Il 2022 è stato l’anno che ci ha visto realizzare i primi interventi di Chirurgia pediatrica, tra pochi centri in Italia. Tutte e quattro le Unità finora coinvolte hanno potenziale per un’ulteriore crescita”.
Il robot attivo dalla fine del 2020
Il programma di investimento di Regione Lombardia ha permesso al Papa Giovanni di Bergamo l’acquisizione della piattaforma robotica a fine 2020. Dopo due anni il robot è ormai sfruttato al massimo delle sue potenzialità.
“L’esperienza ormai consolidata dell’utilizzo di questa moderna piattaforma tecnologica sta avendo l’effetto di aumentare la richiesta sul Papa Giovanni XXIII – ha proseguito Da Pozzo - La sola piattaforma chirurgica in dotazione non riesce a soddisfare tutte le richieste. L’Urologia intende ampliare l’utilizzo al tumore della vescica e a numerose patologie benigne non di minor gravità. La Chirurgia toracica e la Chirurgia epato-biliare attendono di poter partire. Un secondo sistema di chirurgia robotica al Papa Giovanni XXIII sarebbe sicuramente utilizzato al meglio”.
“Il Papa Giovanni, con la sua elevata specializzazione medico-chirurgica, maturata in parallelo allo sviluppo dell’attività trapiantologica, della gestione del politrauma in emergenza-urgenza e, in anni più recenti, anche in campo oncologico, è uno dei principali riferimenti a livello chirurgico per i pazienti dell’area bergamasca – ha rimarcato Maria Beatrice Stasi, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Per alcune aree di attività chirurgica siamo oggi attrattivi anche per pazienti da fuori provincia. La presenza di una casistica complessa può senza dubbio beneficiare di un sempre maggiore ricorso alle tecniche interventistiche più all’avanguardia, come quelle offerte dalla chirurgia robotica”.