Treno per Orio, i pendolari bergamaschi: "Tagliare fuori Bergamo sarebbe un errore"
Il Comitato si inserisce nel dibattito che da mesi si sta sviluppato intorno al progetto del treno che collegherà Bergamo all’aeroporto di Orio al Serio.
Rimasto fino ad oggi “in panchina”, il Comitato Pendolari Bergamaschi si inserisce nel dibattito che da mesi si sta sviluppato intorno al progetto del treno che collegherà Bergamo all’aeroporto di Orio al Serio entro le prossime olimpiadi invernali del 2026. Ne danno notizia i colleghi di PrimaBergamo.it.
Treno per Orio, parla il Comitato pendolari
Un progetto incensato da Regione Lombardia, verso il quale il Comune ha avanzato alcune correzioni, ma che soprattutto ha scatenato l’animata reazione degli abitanti di Boccaleone, i quali denunciano come la futura tratta taglierà definitivamente in due il quartiere. Anche nel caso in cui venissero accolte le osservazioni di Palazzo Frizzoni, la zona sarà comunque attraversata da barriere fonoassorbenti alte fino a 7 metri e mezzo.
"Nessuno di noi ha intenzione di contrapporsi alla giusta protesta e alle giuste osservazioni dei cittadini – sottolinea il Comitato dei Pendolari -. Quando si tratta di grandi infrastrutture che impattano sull’abitato e sull’ambiente la partecipazione è lo strumento migliore per raggiungere un’idea ottimale di progetto. Pensiamo sia importante che tutte le istituzioni si impegnino, anche con esperti propri, a rianalizzare il progetto nelle sue possibili variazioni e migliorie, in modo che anche le richieste del quartiere possano quanto meno essere prese in considerazione con la dovuta attenzione".
Il treno e l’aeroporto sono risorse
Secondo il Comitato l’aeroporto e il treno rappresentano però risorse che, pur avendo un impatto ambientale, possono rappresentare il punto di partenza per un rilancio e uno sviluppo del territorio bergamasco su scala extra-provinciale
"In tutte le opinioni che leggiamo ci pare di capire che ci sia molta poca coscienza di questo punto – osserva -. Il territorio cittadino e valligiano bergamasco, che a livello ferroviario appare completamente smarcato dalle tratte nazionali e in particolare dalla Milano-Venezia, ha finalmente una nuova opportunità di crescita. Vorremmo che si iniziasse a pensare a quei 5 chilometri di ferrovia come a un ultimo miglio che porti allo sblocco di molte altre opere importanti. L’inizio e non la fine di un processo di sviluppo".
Motore dello sviluppo
Il treno rappresenterebbe il nuovo motore dello sviluppo del servizio ferroviario regionale e nazionale.
"Buona parte dei viaggiatori atterra a Orio, transita da Milano e poi raggiunge altre città italiane oppure prosegue verso Malpensa – aggiungono i Pendolari -. I flussi dei viaggiatori sono alla base della valutazione di un’opera e se osserviamo ai collegamenti ferroviari presenti a Malpensa e Fiumicino, oltre al semplice collegamento “navetta”, esiste un’offerta in crescita per numero e complessità di servizi, come l’Alta Velocità. Il fatto che non sia a binario unico aiuta".
Le ricadute sulle altre tratte ferroviarie regionali
Un aumento dell’interesse commerciale sulla città contribuirebbe anche a migliorare il trasporto ferroviario di gran parte della provincia, con benefici per i cittadini, viaggiatori, lavoratori e studenti.
"Il collegamento ferroviario renderebbe fruibile l’aeroporto al bacino brianzolo solo tramite la costruzione del nuovo ponte sull’Adda tra Paderno e Calusco – evidenzia il Comitato -. Questo costituirebbe la vera svolta per i collegamenti Bergamo-Milano “via Carnate” e anche la vera e tangibile possibilità di un collegamento diretto tra Orio e Malpensa".
Il raddoppio della Bergamo-Brescia
Di fondamentale importanza sarebbe però anche il raddoppio della linea Bergamo-Brescia, con sbocchi verso Verona, Venezia e nuove possibilità di trasporto delle merci.
"Tutto questo sarebbe possibile solo con un collegamento aeroportuale che sia ferroviario, senza rotture di carico e che passi per Bergamo. Pensare a qualsiasi altra alternativa tipo autobus frequenti, tram leggeri o deviazioni che saltino la città, togliendole così il ruolo chiave di nodo d’interscambio, snaturerebbe le potenzialità del collegamento rendendo sì l’opera poco utile".
"Impensabile tagliare fuori Bergamo"
In merito alla tutela ambientale, poi, i pendolari osservano che il treno è il mezzo più ecologico e più opportuno per i medio-lunghi.
"Il solo pensiero di tagliare Bergamo fuori da questo progetto è per noi inaccettabile e sbagliato – concludono -, un’ennesima occasione persa per la città. Su questo chiediamo di riflettere, possibilmente prima di pontificare su soluzioni assurde, impossibili da realizzare e, aggiungiamo, costosissime sia in termini economici sia in termini di miopia per il futuro di un territorio".