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Una lettera toccante, scritta da un fotografo urgnanese, in bilico tra la speranza di una ripartenza e le preoccupazioni dettate dal Coronavirus.
Preoccupazioni e speranze: sono questi i sentimenti che si alternano in una lettera-confessione dell'urgnanese Giuseppe Bana.
"Vorrei raccontarvi la mia esperienza in questo periodo dove il nostro stile di vita si trova condizionato da un virus che ci ha stravolto completamente. Mi chiamo Giuseppe Bana, fotografo professionista e titolare dello studio fotografico "Nice Shot Art" in Urgnano".
"Dopo una chiusura di circa due mesi dello studio, con l’arrivo della fase 2 sono riuscito a riorganizzare almeno uno degli appuntamenti che rischiava di saltare, tra i vari servizi che ho perso per colpa dell’emergenza sanitaria. Mi sono, quindi, preoccupato di igienizzare il locale e mettermi in una condizione che mi permettesse di svolgere un lavoro di qualità con le giuste precauzioni".
Durante l’incontro, abbiamo scambiato qualche parola, ho avuto modo di farle qualche domanda, mosso dalla curiosità di conoscere le emozioni che una futura madre vive in questa difficoltà".
"Hai trovato difficoltà nel gestire la gravidanza in questa situazione sanitaria?" le chiesi, "fortunatamente non grossissime, l’ospedale mi ha ugualmente seguita senza modificare nemmeno un appuntamento nonostante la pandemia" mi rispose. "Hai avuto paure", continuai, "Sì, molte - mi disse - Soprattutto che si riversassero sulla mia condizione e sulla piccolina, ma Cristian (futuro padre) e l’ospedale mi hanno sempre confortata". "Cosa provi al pensiero che tua figlia nasca nel mezzo di una pandemia?" le chiesi infine. E lei rispose: "Molti dicono che fare il genitore richieda molte attenzioni, ed ora che ci troviamo in questa situazione penso che sicuramente ci saranno momenti difficili, ma cercherò di non abbattermi dandomi forza con tutto l’amore che darò a mia figlia. Non penso che per noi cambierà nulla, sarò incondizionatamente innamorata di lei e faró di tutto affinché lei si senta amata e protetta".
"Senza grandi aspettative, anche altri settori potranno ripartire nelle prossime settimane se tutto procederà nel verso giusto, speranzosi che tutto proceda nel migliore dei modi, purtroppo senza certezze. Tuttavia, nella nostra professione non abbiamo nemmeno questa piccola ancora a cui poterci aggrappare, a causa della scarsità di servizi nei prossimi mesi, stiamo procedendo sospesi nel vuoto e la paura più grossa è che si possa spezzare anche quel filo di speranza che diventa sempre più sottile. I nostri clienti avranno paura di ritornare alla vita pre-covid? E soprattutto, quanto impiegheremo per riacquisire la nostra stabilità, già abbastanza compromessa prima dell’emergenza sanitaria? Queste sono alcune delle preoccupazioni più grosse che abbiamo e confidiamo che nei prossimi giorni possano arrivare notizie che, quantomeno, tolgano qualche pensiero negativo".