Cremasco

Ha commesso furti a raffica anche nel Cremasco, 39enne in carcere

L'uomo aveva puntato cantieri, auto, abitazioni e aziende agricole e aveva anche minacciato ed estorto il denaro al titolare di un bar

Ha commesso furti a raffica anche nel Cremasco, 39enne in carcere
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Ha commesso una raffica di furti, anche nel Cremasco, e per questo aveva accumulato una pena di oltre quattro anni di reclusione. Sabato mattina i carabinieri di Vailate lo hanno arrestato e condotto in carcere.

Arrestato un 39enne

Nei guai un 39enne pluripregiudicato che dovrà scontare una condanna definitiva per diversi furti in abitazione e furti aggravati in esecuzione di un decreto emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali del Tribunale di Vercelli. Il 39enne destinatario del provvedimento, che solo alcuni mesi fa aveva terminato di scontare un’altra condanna definitiva, dovrà scontare in carcere una pena complessiva di quattro anni e 10 mesi di reclusione e pagare una multa di oltre 2.500 euro, conseguenza di due condanne intervenute nel 2019 e divenute definitive nel 2021 a Cremona e a Bergamo per oltre tre anni e dieci mesi di reclusione per alcuni furti in abitazione e per altri furti aggravati avvenuti negli anni precedenti e, l’ultima, sempre per furto aggravato, del 2023 da parte del Tribunale di Vercelli che, avendo emesso l’ultimo provvedimento di condanna, ha anche emesso il provvedimento di esecuzione.

Rubò anche in chiesa

Inoltre, nel gennaio 2014, l’uomo, insieme a due donne, a Vercelli, era stato fermato dalle forze dell’ordine mentre erano a bordo di un’auto di grossa cilindrata. I tre, alla vista dei militari, si erano dati alla fuga lungo le vie cittadine ma erano stati inseguiti fino ad un cortile di una palazzina. La perquisizione dell’autovettura, intestata ad una delle donne, aveva consentito di rinvenire un PC portatile, un piatto in materiale dorato, un avvitatore, due forbici, una scatola contenente un anello d’oro, tre orecchini a pendagli, uno dei quali con gemma, un porta ostie di colore oro con catenina. Dagli accertamenti sulla provenienza della refurtiva si era appurato che il portatile era stato sottratto, insieme a una somma in denaro, nella stessa mattina presso l’abitazione di un ragazzo che aveva formalizzato la denuncia. Il piatto e la teca porta ostie erano, invece, frutto del furto commesso, nella stessa mattinata, alla chiesa Beata Vergine Addolorata Regina Mundi di Cassolnovo, frazione Molino del Conte, denunciato dal parroco. Era anche stata ritrovata una parte del denaro rubato, tutta la refurtiva era stata restituita alle vittime e i tre erano stati denunciati.

In carcere a Cremona

Nel 2019 è intervenuta la condanna del Tribunale di Vercelli e nel 2022 la Corte di Appello di Torino aveva confermato la decisione, ora divenuta definitiva. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli ha quindi emesso l’ordine di carcerazione per la pesante pena da scontare e il provvedimento è stato inviato per l’esecuzione ai Carabinieri della Stazione di Vailate che lo hanno arrestato e lo hanno accompagnato al carcere di Cà del Ferro.

I precedenti nel Cremasco

L’uomo era ben conosciuto dai carabinieri di Vailate perché, anche recentemente, era stato ritenuto responsabile di vari reati per i quali era
stato denunciato. In particolare, era stata denunciato nell’aprile scorso per il furto in un cantiere edile di una casa in ristrutturazione a Capralba dal quale erano stati rubati due trapani demolitori del valore complessivo di 2mila euro. Le indagini, condotte attraverso i filmati delle telecamere di videosorveglianza, avevano consentito di individuarlo come il presunto autore.

A maggio era stato denunciato per furto aggravato e violazione di domicilio. Una donna, uscita da una casa di un comune della zona dove si
era recata per una visita, aveva trovato un individuo all’interno dell’abitacolo del suo veicolo parcheggiato in un cortile privato. L’uomo era scappato a piedi e poi in auto, ma dalla borsa lasciata in auto dalla vittima era sparito il portafoglio contenente denaro e documenti vari. I militari, attraverso le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza delle strade percorse dal veicolo, erano arrivati a individuarlo come il presunto autore dei fatti.

Nel giugno scorso era stato denunciato per un furto in un’azienda agricola di Casaletto Vaprio. Il titolare di un’azienda, dopo una breve assenza, aveva trovato la porta del suo capannone aperta e il lucchetto tagliato, verificando che erano stati rubati un tagliaerba e una motosega. Attraverso le telecamere presenti in zona era stato accertato che sul posto era giunta un’auto con due persone a bordo. I due erano stati visti muscire dall’azienda con l’auto a loro in uso che aveva il bagagliaio aperto ed erano visibili gli oggetti rubati. I militari avevano individuato il 39enne come uno dei due presunti autori del furto.

Pochi giorni fa era stato denunciato per tentata estorsione e danneggiamento aggravato. Il titolare di un locale pubblico aveva denunciato che una delle sere precedenti era entrato nel suo locale un uomo che gli aveva chiesto di prestargli 50 euro. Il titolare dell’esercizio pubblico si era rifiutato e l’altra persona era andata su tutte le furie. Lo aveva minacciato che se non gli avesse dato il denaro chiesto gli avrebbe bruciato il negozio e aveva minacciato di morte lui e la sua famiglia.

Si era allontanato dal negozio per tornare dopo pochi minuti e prendere una bottiglia di birra senza pagarla. E’ nato un litigio col titolare del locale e l’uomo ha spaccato la bottiglia sul bancone, danneggiandolo. Era poi scappato e i militari di Vailate giunti sul posto avevano capito
immediatamente che si trattava del 39enne e la vittima, alla quale era stato mostrato un fascicolo fotografico, lo aveva riconosciuto come l’autore dei fatti avvenuti all’interno del negozio.

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