Gli studenti del Facchetti di Treviglio incontrano (per caso) il presidente austriaco
Durante la visita a Vienna si sono imbattuti in Alexander Van der Bellen a passeggio con il suo cane

Incontro inaspettato per gli alunni delle classi Terze SS1G dell'Istituto Facchetti di Treviglio in quel di Vienna (Austria), capitale e città-simbolo della Mitteleuropa dove si trovavano gli scorsi giorni impegnati nel tradizionale viaggio d’istruzione di "fine" percorso scolastico.
Istituto Facchetti
Gli studenti del Facchetti stavano infatti attraversando la Piazza degli Eroi antistante l'Hofburg in direzione del monumento all'imperatrice Elisabetta "Sissi" di Baviera, moglie di Francesco Giuseppe, quando si sono imbattuti in un distinto signore a passeggio con il cane. Si trattava, come ha annunciato la guida, del presidente della Repubblica Austriaca Alexander Van der Bellen nel suo quotidiano svago da impegni istituzionali e incontri diplomatici. Con stupore dei ragazzi è stato il presidente stesso a sciogliere l’imbarazzato silenzio e chiedere da dove venissero. Alla risposta corale degli alunni ("Italia, Bergamo, Treviglio!") il Capo dello Stato ha replicato con un sorriso e gentilmente chiesto di vestire i panni di giovani ambasciatori per un saluto al "collega" Sergio Mattarella, tessendone le lodi quale figura politica di riferimento a livello internazionale.
Una lettera per Mattarella
I ragazzi del Facchetti si sono quindi congedati e hanno lasciato che il Presidente Van der Bellen terminasse la passeggiata-relax prima di tornare agli impegni della giornata.
"All’incirca cento anni dopo la Grande Guerra che contrappose Austria e Italia, l'occasione imprevista per le classi Terze di essere portavoci di vicinanza tra i due Paesi in una fase di fragile equilibrio a livello mondiale - ha scritto la scuola trevigliese in una nota - L'incredibile esperienza prenderà la forma di una lettera scritta dai ragazzi al Presidente Mattarella e di un'altra di ringraziamento al Presidente Van der Bellen per l'ospitalità e la gentilezza dimostrate. Si dice che la Storia sia “un’ottima maestra con alunni distratti”… Bene, non è questo il caso!".