Viabilità

Bergamo "zona 30", come a Caravaggio

Si abbassa il limite di velocità convenzionale: da 50 a 30km/h

Bergamo "zona 30", come  a Caravaggio
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Dalla serata di giovedì, 5 novembre, a Bergamo ha cominciato a comparire la segnaletica orizzontale del progetto “Bergamo Città Zona 30”, il piano dell’amministrazione Gori per rendere più sicuri dal punto di vista della mobilità i quartieri. Un'idea che sta facendo molto discutere, come peraltro già accaduto quando la stessa misura era stata presa, alcuni mesi fa, dal Comune di Caravaggio e da quello di Pagazzano.

Zona 30 a Bergamo

Un’iniziativa che prende impulso da un ordine del giorno della maggioranza per abbassare il limite "convenzionale" dai 50 chilometri orari ai 30 all’ora, velocità massima riservata oggi solo ad alcune zone, e per garantire più sicurezza a ciclisti, pedoni, e rendere il traffico più fluido. Come riporta "Prima Bergamo", in queste serate il Comune sta lavorando sulle prime strade coinvolte da questo piano. Il disegno del cartello stradale recante il limite di velocità di 30 km orari comparirà nelle vie interne della città, circa l’80 per cento delle strade urbane, cioè tutte quelle di quartiere. Saranno esclusi i percorsi a grande scorrimento come le direttrici in entrata e uscita, oltre ovviamente alle circonvallazioni dove il limite rimarrà fisso agli attuali 90 km all’ora. Per esempio, sulle vie Camozzi, Frizzoni, Broseta, Corridoni, San Bernardino e Borgo Palazzo resterà il limite dei 50 chilometri orari.

L'agenda di Bergamo 2020

Bergamo zona 30 è un’altra novità dopo le corsie ciclabili e i monopattini in sharing: diventa sempre più concreta l’agenda di Bergamo 2020, strategia di adattamento e di rilancio, che l’amministrazione Gori ha redatto e pubblicato la scorsa estate. Risulta evidente dove volesse andare a parare la nomina di Stefano Zenoni ad assessore all’ambiente, delega che si è aggiunta nel 2019 a quella della mobilità: spostamenti sempre più “morbidi” e “dolci”, una strategia di mobilità che mette al centro l’elemento sostenibile (e infatti il “Piano Urbano della Mobilità” ha aggiunto da qualche anno una “S”, quella di Sostenibile). In una città complicata, sotto questo punto di vista, come Bergamo, la sfida non è certo di quelle più facili.

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