Cronaca

Amazon sotto indagine per presunto contrabbando: sequestrati migliaia di prodotti nello stabilimento di Cividate

Sequestrati oltre 5.000 articoli per approfondire gli accertamenti.

Amazon sotto indagine per presunto contrabbando: sequestrati migliaia di prodotti nello stabilimento di Cividate

La Procura di Milano indaga su possibili irregolarità fiscali nella gestione di merci cinesi. Amazon non è accusata di alcun reato e collabora alle verifiche.

Un’indagine in corso, nessun colpevole

La Procura di Milano ha avviato un’indagine nei confronti di alcuni dirigenti di Amazon per verificare l’eventuale esistenza di un sistema finalizzato a eludere IVA e dazi doganali sulle merci provenienti dalla Cina. Si tratta di accertamenti in corso, che non comportano alcuna condanna né presunzione di colpevolezza. La società, da parte sua, ha fatto sapere di rispettare le normative vigenti e di collaborare pienamente con le autorità. L’inchiesta, coordinata dal pm Elio Ramondini, punta a ricostruire i flussi commerciali e logistici che avrebbero portato in Italia ingenti quantità di prodotti importati, verificando se alcuni passaggi siano stati gestiti tramite società di comodo con il possibile obiettivo di ridurre o evitare gli oneri fiscali.

Le perquisizioni e i sequestri nei centri logistici

Nella mattinata di lunedì 24 novembre, la Guardia di Finanza di Monza ha eseguito perquisizioni nella sede milanese di Amazon e sequestrato dispositivi informatici utili a proseguire le verifiche. Parallelamente, nel centro logistico di Cividate, in provincia di Bergamo, sono stati sequestrati oltre 5.000 articoli, aggiungendosi alle centinaia di migliaia di prodotti già bloccati nei mesi scorsi. I sequestri rientrano nelle procedure tipiche degli accertamenti: l’obiettivo è analizzare la documentazione, la natura delle merci e i percorsi doganali per comprendere se siano stati rispettati i processi fiscali previsti dalla legge.

Collegamenti con un’altra inchiesta fiscale

Questa tranche dell’indagine si intreccia con un procedimento già aperto nei mesi precedenti, che coinvolge manager di Amazon e la società stessa per una presunta evasione fiscale stimata in circa 1,2 miliardi di euro. In quel contesto, la Guardia di Finanza aveva già acquisito documenti dal 2019 in avanti per ricostruire la suddivisione dei venditori e i passaggi delle merci all’interno e all’esterno dell’Unione Europea. Anche in questo caso, gli investigatori sottolineano che si tratta di ipotesi da verificare e non di accuse definitive. La complessa ricostruzione dei flussi commerciali servirà a chiarire se la gestione delle importazioni sia stata conforme alla normativa vigente.