Cristo si è fermato a Eboli, Maria a Zingonia: è la Madonna delle Torri
Un murales comparso sotto le famigerate Torri fa riflettere e discutere sul progetto di abbattimento. Chi sono i personaggi abbracciati a Maria?
La Madonna delle Torri
Cristo si è fermato a Eboli, la Madonna a Zingonia. Un nuovo murales, realizzato martedì davanti alle Torri, fa discutere e riflettere sul progetto di abbattimento. L'immagine è comparsa martedì sulla portineria delle "Anna". L'ha realizzata un artista del «Collettivo Fx» di Reggio Emilia all’interno del progetto «Madonna dell’Adesso». E' la Madonna delle Torri. Ma chi sono i personaggi ritratti vicino alla Vergine? Chi e perché l'ha dipinta?
"Contemporaneizzare" le icone mariane
L'idea base è quella di attualizzare le icone mariane italiane. Anche nei luoghi di sommo degrado. "Le icone hanno rivestito una grande importanza storica per il nostro Paese e ce ne sono a centinaia, a migliaia: le vediamo agli angoli delle strade, incastonate nei muri. Realizzate, pregate e invocate per difendere gli abitanti da epidemie, carestie o calamità. Ma oggi - si chiedono gli artisti - da cosa abbiamo bisogno di essere protetti?". I writers stanno portando il proprio progetto un po' ovunque in Italia: sono partiti da Tunisi e hanno dipinto vergini risalendo fino a Bolzano. Partendo spesso da icone storiche antiche di secoli e chiedendo ai residenti dei territori: "Come sta oggi la vostra Madonna?"
«Le Vergini che dipingiamo - ha spiegato il writer - non sono calate dall’alto ma nascono dal basso, dal territorio, dalle persone che su quel territorio ci vivono e dalle loro esigenze».
L'Ausiliatrice nelle Torri
A Zingonia, hanno spiegato, non c’era un’icona storica alla quale ispirarsi, se non la Maria Ausiliatrice che don Luciano nel mese di maggio portava nella frazione da Ciserano.
"Andato via don Luciano però - ricordano i residenti - la Madonna non si è più fermata qui a Zingonia, se non nella cappella dell’Habilita". L’artista ha allora deciso di crearne una ex-novo.
Un luogo simbolo
L'ha fatto in un luogo dalla forte valenza simbolica contro il degrado: proprio qui, nella portineria, era stato creato un presidio della Polizia Locale di Ciserano, che insieme ai residenti delle torri «Anna» vigilava sul territorio e teneva d’occhio le «Athena», dove il problema era più evidente . «Dopo aver letto e ascoltato le storie di questa gente - ha spiegato il writer - l’istinto era quello di dipingere una Vergine che avesse un impatto forte. Un'immagine cruda, dura. Poi però vedendo le persone che entravano e uscivano dalla casa di cura ho pensato di non fare nulla che potesse risultare troppo triste o deprimente».
Chi sono i personaggi raffigurati
Guardando l’opera sulla sinistra, con gli occhiali,è perfettamente riconoscibile Eugenio Zanotti, ex residente della torre «Anna 2» che nonostante la sua malattia ha lottato per anni contro il degrado e che, in un’intervista rilasciata nel 2012 al Giornale di Treviglio, si era scagliato contro le istituzioni firmatarie dell’accordo di programma per l’abbattimento.
Un degrado che si poteva evitare
« È antica la metafora del leone che scegliendo la preda individua la malata, quella zoppa, così il pranzo non è faticoso - aveva detto Zanotti - Hanno aspettato finché, ora, gli appartamenti non valgono più nulla. I risparmi di una vita abbattuti per un degrado che si poteva evitare, ma non si è voluto evitare». Zanotti, esasperato da anni di lotta contro spacciatori e prostitute e profondamente depresso per non essere stato ascoltato dalle istituzioni, si è tolto la vita a Pasqua di quest'anno nel monolocale di Bergamo che l'Aler gli aveva affittato. La sua casa l'aveva pagata, nel 1998, 97 milioni di lire ma, esasperato, l'aveva lasciata un anno e mezzo prima di finire di pagare il mutuo, con un indennizzo di circa 10mila euro.
La rinascita con il centro di ricerca
Dall’altro lato del dipinto, con la mano tesa verso Zanotti, è raffigurato il proprietario della clinica privata «Habilita» Roberto Rusconi che in un’intervista rilasciata nello stesso anno non nascondeva il proprio interesse nell’acquisto dell’area e si dichiarava pronto a fare la propria parte per la «rinascita» di Zingonia dopo l’abbattimento, allargando l’Habilita e facendo costruire da una multinazionale farmaceutica un centro di ricerca. I due personaggi, protetti dalla Madonna, hanno le mani tese uno verso l’altro
Un inno per la pace a Zingonia
La Vergine dipinta è un inno all’accordo e alla conciliazione degli interessi: da un lato quello degli imprenditori interessati all’area che sarebbe liberata dall’abbattimento delle torri, dall’altro quello di chi ha comprato casa con il sudore della propria fronte e ora, dopo anni vissuti in una trappola fatta di degrado, rischia di doversi spostare in affitto in una casa dell’Aler, continuando magari anche a pagare il mutuo per una casa che nel frattempo è stata abbattuta.