Ghilardi smentisce: "Nessuna affissione abusiva"
"Spazi di affissione già prenotati e pagati da tempo", replica il candidato sindaco di Proposta Morengo. Ma sui volantini apparsi e rimossi resta il giallo.
Giallo a Morengo sui volantini elettorali apparsi e scomparsi ieri, sabato, da diverse bacheche pubblicitarie. "Nessuna affissione abusiva", ha tenuto a precisare Alessandra Ghilardi, sindaco uscente e candidato primo cittadino per la lista "Proposta Morengo".
"Nessuna affissione abusiva, spazi prenotati e pagati"
Tutto in regola, spazi prenotati e pagati già da tempo. Si difende il sindaco uscente di Morengo Alessandra Ghilardi dall'attacco della lista avversaria "Insieme per Morengo" che dalla propria pagina Facebook aveva segnalato come alcuni manifesti elettorali del gruppo del sindaco uscente ieri, sabato, siano apparsi e poi rimossi da alcune bacheche che di solito ospitano materiale pubblicitario. "Una scorrettezza" in piena campagna elettorale, l'ha definita il candidato sindaco Amilcare Signorelli da parte della lista rivale. Ma Ghilardi replica: "Non ci sono state affissioni abusive, verificare è sempre meglio. Erano prenotate da tempo e pagate tutte. E sono stata io, come sindaco a chiedere di aspettare ad affiggere (non la Polizia che non ha competenza in materia). In teoria ogni esposizione al pubblico è da autorizzare incluse vetrine, bacheche, etc. Poi se non ci sono altri argomenti possono fare anche polemica ma è proprio roba bassa".
I manifesti apparsi e scomparsi
Resta il giallo dei manifesti apparsi e, dopo poche ore, rimossi (o fatti rimuovere). Da chi? Se erano autorizzati, allora, nessuno avrebbe avuto titolo a rimuoverli. Chi ha fatto la segnalazione? E a chi? Chi, dunque, è intervenuto a rimuoverli? La Polizia locale, come sostiene la lista "Insieme per Morengo" o gli stessi candidati e sostenitori del sindaco Ghilardi? I manifesti elettorali erano stati affissi in diverse bacheche di Morengo: una vicina al parco del Donatore, una nella zona mercato e una vicino alla casetta dell'acqua. Una vicenda ancora tutta da chiarire.