Botte e insulti alla moglie, marito violento finisce in carcere

Aveva riempito la casa di telecamere per controllare ogni mossa della moglie e quando i carabinieri hanno bussato lei ha potuto raccontare tutto...

Botte e insulti alla moglie, marito violento finisce in carcere
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Aveva riempito la sua casa di telecamere, non per paura dei ladri, ma per controllare ogni movimento della moglie. Spinto, forse, da una gelosia malata da anni costringeva la donna a subire botte e insulti. Una situazione che, per fortuna, non è passata inosservata e che ha insospettito conoscenti e vicini di casa.

Arrestato il marito violento

Sono state le loro testimonianze a dare il via alle indagini dei carabinieri che martedì scorso hanno bussato alla porta per un controllo informale, in un Comune della Bassa. E’ bastato un solo sguardo e poche parole per vedere confermati tutti i dubbi che avevano spinto i militari a volerci vedere chiaro.
La donna ha risposto aprendo la porta di pochi centimetri e quando si è trovata davanti i carabinieri hanno detto loro di non poterli fare entrare perché suo marito aveva riempito la casa di telecamere e chissà cosa avrebbe potuto farle se la sera, guardando i filmati, avesse visto degli uomini in divisa nella sua casa, con sua moglie.

In carcere anche senza denuncia

Un caso più unico che raro, ma che testimonia la rinnovata sensibilità al tema. Per far scattare l’inchiesta coordinata con il pm Gianluigi Dettori, infatti, i carabinieri non hanno avuto bisogno di nessuna denuncia. Solitamente, invece, è proprio la denuncia delle vittime a far partire la macchina investigativa.
Così, sabato mattina, per il marito si sono aperte le porte del carcere di Bergamo. Il gip Lucia Graziosi ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare a soli quattro giorni dal deposito agli atti dell’esito delle indagini.

Incastrato dai sospetti dei vicini

A incastrare l’uomo, questa volta, nessuna denuncia appunto, ma una serie di elementi esterni al contesto famigliare che hanno permesso di ricostruire in modo attendibile anni di soprusi.  Violenze confermate dalla moglie e dal comportamento ossessivo e violento del marito che ora si trova in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. In questo caso è chiaro come possa essere fondamentale la segnalazione di terzi, vicini di casa, amici, conoscenti insospettiti da una situazione fuori controllo.

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