Marco Arlati eletto nella segreteria nazionale di Arcigay
Importante riconoscimento per il presidente di Arcigay Bergamo Cives, promotore dell'iniziativa "Bergamo in campo contro l'omofobia".
E' stato eletto nella segreteria nazionale di Arcigay il presidente di "Arcigay Bergamo Cives" Marco Arlati. Per lui la delega allo sport.
Le parole di Marco Arlati
"Oggi per me è un giorno molto importante - ha detto Arlati - e rappresenta un nuovo punto di partenza per il mio impegno associazionistico. Ringrazio tutto il consiglio nazionale della fiducia che hanno voluto riporr in me su una tematica così importante come lo Sport".
L'iniziativa "Bergamo in campo contro l'omofobia"
Non è certo arrivata a caso la delega allo sport. In qualità di presidente di Arcigay Bergamo Cives infatti Arlati è stato ideatore e promotore dell'iniziativa "Bergamo in campo contro l'omofobia". Grazie al progetto decine di squadre, di vari sport, sono scese in campo con degli speciali braccialetti per dire no all'omofobia.
Gli obiettivi
"Credo profondamente - ha detto Arlati - che dopo la famiglia e la scuola lo sport sia il luogo sociale in cui una persona viene formata Il mio agire sarà energico e focalizzato su alcuni obiettivi chiari: lotta all'omofobia e alla transfobia nello sport a tutti i livelli, partendo dalla richiesta alle varie federazioni del Coni di recepire nei loro statuti l'impegno contro le discriminazioni legate all'orientamento sessuale nello sport. Voglio essere un amplificatore della cultura sportiva all'interno della nostra comunità Lgbti+, dando spazio e importanza a tutte le realtà sportive che in questi anni sono nate in Italia e favorirne la crescita di altre. Darò pieno sostegno a tutti i progetti e le azioni che verranno messe in atto da soggetti terzi per combattere e risolvere il problema degli insulti negli stadi e nei palazzetti. Insulti che soo alla base della creazione dell'odio e autori della distruzione dei valori che lo sport ha in sé"
Favorire la cultura del coming out nello sport
"Mi occuperò di favorire - ha proseguito Arlati - una cultura del coming out nello sport. Finalmente anche in Italia iniziano ad esserci e questo fa ben sperare ma dobbiamo sviluppare una cultura della non paura. Un giocatore, una giocatrice non devono essere valutati in base al loro orientamento sessuale ma solo per le loro prestazioni sportive. E questo vale anche per i dirigenti sportivi, allenatori, professionisti sportivi, i tifosi e tutti coloro che formano lo sport in Italia. Pieno sostegno ai grandi eventi sportivi in Italia, strumenti strategici sia per una crescita economica generatrice di lavoro e benessere, sia per una crescita sociale e di ampliamento della presa di coscienza dell’importanza dei diritti civili per una Nazione. Il potere dello sport nell’accendere i riflettori sulle mancanze di diritti civili. Sviluppare e diffondere il Diversity management e gli equality standard nelle società e aziende che amano e credono nello sport, investendo e assumendo il ruolo di sponsor e/o proprietario.
Sguardo sul futuro
Questa agenda verrà sviluppata nei prossimi 4 anni del mio mandato. Arcigay rimane in attesa di capire come il mondo dello sport italiano cambierà con la nascita della nuova società Sport e Salute spa, che assorbirà la gran parte delle risorse economiche a disposizione dello sport. Tale società costituisce anche uno spostamento decisionale dall’ambito puramente sportivo ( il CONI) ad un ambito politico. Le dichiarazioni del sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti hanno come focus primario la valorizzazione dello sport di base per far crescere tutto lo sport, un obbiettivo condivisibile e apprezzabile, bisogna solo capire concretamente quali azioni verranno messe in atto e se l’indipendenza dello sport continuerà ad esserci o se verrà limitata o incatenata a rapporti privilegiati. Ottima la decisione di ampliare le tematiche dello sport introducendo l’educazione alla salute. Come Arcigay speriamo che venga fatta formazione sulle buone prassi in ambito sessuale e dell’importanza dell’uso del preservativo.Nelle ultime Olimpiadi invernali 2018 di PyeongChang sono stati distribuiti 110.000 preservativi per gli atleti, uno spot universale a sostegno della prevenzione.