Violenza sulle donne, Malanchini: "Regione sostiene la rete di assistenza"
L'ex sindaco di Spirano risponde alla lettera del collega Carretta: "La buona politica non è rimasta a guardare".
In tema di violenza sulle donne Regione Lombardia c'è. A dirlo, a gran voce, è il consigliere regionale Giovanni Malanchini in riposta alla lettera scritta dal collega Niccolò Carretta per lanciare un appello alle forze politiche e alle associazioni del territorio contro la violenza sulle donne.
La violenza sulle donne: Regione c'è
"La violenza contro le donne è un fenomeno preoccupante, tutt'altro che sradicato anche nelle società più moderne - ha commentato l'ex sindaco di Spirano oggi al Pirellone - Considerati i numeri, molto ancora resta da fare per fermare quella che è una vera e propria emergenza. Tuttavia trovo che quanto dichiarato dal consigliere regionale Niccolò Carretta sia alquanto strumentale e poco corrispondente al vero. Vorrei ricordare al coordinatore della ormai ex Lista Gori che la buona politica esiste e non è stata a guardare. Tra reti, centri ascolto e case rifugio, Regione Lombardia nei mesi scorsi è arrivata al cento per cento della copertura, riuscendo a dare alle donne bisognose di aiuto la possibilità di trovare ascolto anche vicino a casa".
Richieste di aiuto raddoppiate
"Dal 2013 ad oggi le persone che si sono rivolte ai centri sono raddoppiate: da quasi 4 mila donne all'inizio del 2013, si registrano oggi oltre 8 mila segnalazioni - ha aggiunto Malanchini - Vorrei inoltre ricordare a Carretta che in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Giunta regionale ha stanziato oltre due milioni di euro in favore degli enti locali capofila delle ventisei reti territoriali antiviolenza, per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne e il potenziamento dei servizi d’accoglienza. Non dimentichiamo poi che Regione Lombardia, in collaborazione con i Centri Antiviolenza, ha avviato a partire dal 2014 un progetto sperimentale di raccolta dati relativi alle donne che si rivolgono ai centri antiviolenza sul territorio lombardo. Il frutto di tale sperimentazione ha portato alla stesura del primo rapporto annuale nel 2015 e al perfezionamento di un modello di raccolta e elaborazione dei dati".
Ridare un futuro alle donne
"Insomma, non siamo stati con le mani in mano e non intendiamo farlo neppure in futuro: la nostra sfida ora è quella di aiutare le donne vittime di violenza non soltanto ad inserirsi nella società, ma a trovare anche un'autonomia abitativa e lavorativa - ha concluso - La buona politica è questa. La buona politica, ad esempio, è anche quella attuata dal Comune di Treviglio, che nel 2014, grazie all’Assessore alle Pari Opportunità Pinuccia Zoccoli Prandina, ha realizzato una Rete Interistituzionale con l’obiettivo di formulare un piano d’azione comune tra i soggetti che si occupano del fenomeno e lo scorso anno, con l’aiuto dell’ASST Bergamo Ovest, ha avviato un percorso di prevenzione e rispetto della donna in due istituti di secondo grado".
Malanchini non rinuncia anche a una provocazione: "Insomma, la strada per prevenire e sconfiggere la violenza contro le donne è ancora lunga, ma Carretta, che è anche consigliere comunale a Bergamo, ha davanti a sé molti esempi virtuosi attuati da Regione Lombardia e da tanti sindaci della Lega da cui prendere spunto. Lo invito a farlo, sempre che il sindaco Gori, costantemente impegnato in varie campagne elettorali, abbia il tempo di ascoltarlo".