Menù di Natale goloso e sano? Ecco i consigli del dietologo dei vip!
Pranzi, cene e rimorsi per i chili di troppo... ma il dottor Marco Missaglia di Mandello ha una soluzione stuzzicante ma genuina per queste feste.
Eccoci qui nel bel mezzo delle feste natalizie ancora una volta alle prese con pranzi, cene, cenoni e… rimorsi per i troppi chili che immancabilmente ci ritroveremo in più all’inizio del nuovo anno. Vediamo allora quali sono i trucchi – e se esistono – per passare attraverso gli appuntamenti gastronomici delle feste senza compromettere eccessivamente la nostra forma fisica. Abbiamo sentito al riguardo il parere del Dottor Marco Missaglia, medico di Mandello specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Endocrinologia Sperimentale. Un esperto del settore, capace in più di una occasione di dare il consiglio culinario giusto, goloso ma salutare, al momento giusto. Lo sanno bene i milioni di spettatori della nota trasmissione tv La Prova del Cuoco condotta da Elisa Isoardi di cui il medico mandellese è praticamente ospite fisso.
Puntuale anche quest’anno si ripresenta la maratona alimentare del periodo delle feste natalizie” spiega il nutrizionista. ” Se da un lato questo è un appuntamento al quale davvero è difficile sottrarsi, dall’altro gli eccessi di questo periodo potrebbero rischiare di compromettere oltre che la nostra linea anche la nostra salute”.
Menù di Natale goloso e sano? E’ possibile
Abbiamo quindi immaginato insieme al dottor Missaglia un menu tradizionale per la sera della Vigilia e uno per il giorno di Natale. Poi li abbiamo analizzati insieme al dietologo mandellese, per scoprire storie e tabù dei piatti natalizi che ci accingiamo a consumare durante questo periodo di festa.
Ecco i consigli del dietologo buongustaio!
MENU DELLA CENA DELLA VIGILIA
ANTIPASTO: insalata di mare, salmone affumicato
PRIMO PIATTO: Spaghetti alle vongole
SECONDO PIATTO: Capitone con contorno di verdure miste
DOLCE: Pandoro veronese guarnito con crema pasticcera
IL PARERE DEL DIETOLOGO
ANTIPASTO: sia l’insalata di mare che il salmone affumicato sono ricchi in Omega 3, acidi grassi polinsaturi che hanno caratteristiche protettive per il nostro cuore e le nostre arterie. Ma attenzione, sono entrambi due autentiche bombe caloriche! L’insalata di mare è pericolosa per la nostra linea soprattutto perché molto condita, quindi particolarmente grassa. Il salmone è invece di per sé molto grasso, infatti apporta ben 180 kcal/ etto di prodotto!
Quindi attenzione a non esagerare con questi antipasti sfiziosi ma molto calorici.
PRIMO PIATTO: una porzione di spaghetti con le vongole apportano circa 450 kcal/etto di prodotto. Sarebbero un ottimo piatto unico, in quanto associano ai carboidrati della pasta, le proteine delle vongole. Il solo problema in questo caso è che non sono l’unica portata del menu.
SECONDO PIATTO: Originario del Mar dei Sargassi, il capitone, risulta essere un alimento molto calorico a causa dell’elevata concentrazione di lipidi, che però sono i già citati Ω3, quindi dotati di caratteristiche protettive per cuore e arterie. Pur apportando non poche calorie possiamo concedere questo piatto alle tavole natalizie, anche se con moderazione.
La lavorazione del capitone prevede di tagliare a pezzi l’anguilla, gesto che in molte famiglie assume le caratteristiche di vero e proprio rito, e di marinarla con l’alloro, prima di cuocerla. La cottura contribuisce a far perdere il grasso.
DOLCE: Attenzione al dolce veronese! Dentro un etto di questo soffice e delizioso dolce si nascondono ben 413 kcal, senza contare le calorie derivate dalla crema pasticcera con la quale solitamente si accompagna il pandoro. Il consiglio è di non rinunciare, ma di stare attenti alla quantità e, per chi vuole mantenere la linea assolutamente niente bis!
La cena della vigilia, a conti fatti può arrivare anche alle 2200 kcalorie.
“Nelle nostre zone in realtà è in uso una tradizione meno pericolosa dal punto di vista calorico: in Lombardia, infatti, la tradizione vuole che alla sera della vigilia dopo la Messa di mezzanotte si consumi la trippa in brodo” spiega Missaglia.”È una consuetudine nata in Brianza, ma che si è diffusa in tutta la regione e anche nella nostra zona. Secondo questa usanza tutta la famiglia dopo la Messa di mezzanotte si ritrova per consumare insieme questo piatto. È una tradizione tanto radicata nelle nostre zone, che è stata addirittura codificata dalla Regione Lombardia, facendo ricorso anche al vernacolare termine Busechin della vigilia”.
La consuetudine di consumare la trippa, risale al mondo contadino, quando nelle nostre campagne si esorcizzavano freddo e povertà con il calore degli affetti familiari raccolti tutti attorno ad un tavolo a gustare un piatto tanto sostanzioso anche ad un orario tanto insolito.
MENU DEL PRANZO DI NATALE
ANTIPASTO: crostini con lardo di Colonnata, insalata russa
PRIMO PIATTO: lasagne al ragù
SECONDO PIATTO: cappone con mostarda di Mantova
DOLCE: panettone con salsa al mascarpone.
IL PARERE DEL DIETOLOGO
ANTIPASTO: per quanto riguarda il lardo, dobbiamo fare molta attenzione: il prezioso salume di Colonnata, che ha da poco ricevuto la IGP (indicazione geografica protetta), è un’autentica bomba calorica con le sue 890 kcal/etto di prodotto! Attenzione a non esagerare con il lardo anche perché i suoi grassi sono prevalentemente di tipo saturo, – a differenza di quelli del salmone per esempio che erano come abbiamo detto polinsaturi – e cioè pericolosi per la formazione delle placche ateromasiche sulle nostre arterie. Sì a Natale, ma senza esagerare!!!
L’altro antipasto proposto dal nostro menu natalizio è l’insalata russa, che pare sia stata sì diffusa in Russia, ma da un cuoco italiano che perfezionò nel paese degli Zar una ricetta italiana a base di patate, carote e piselli, aggiungendoci la maionese. Quest’ultima apporta ben 655 kcal per ogni etto di prodotto.
PRIMO PIATTO: anche per le lasagne dobbiamo fare appello al nostro buon senso: sono un gustosissimo piatto che dalla tradizione emiliana si è diffuso in tutta Italia, ma ci forniscono dalle 400 alle 450 kcal per etto di prodotto. Se proprio non riusciamo a resistere al profumo della pasta condita con ragù e besciamella, almeno limitiamoci a una porzione non eccessivamente abbondante.
SECONDO PIATTO: il cappone nel resto della nostra penisola si consuma tradizionalmente arrosto, ma in Lombardia e nel lecchese si usa mangiarlo bollito. Questo modo di cucinare il cappone consente di ottenere un brodo particolarmente ricco che ai giorni nostri noi dietologi consigliamo di sgrassare opportunamente, ma che nella tradizione veniva usato per cucinare prelibati risotti nei giorni seguenti le feste. Il cappone natalizio viene in genere accompagnato da cipolle in agrodolce e alcune mostarde. Questo piatto, a seconda del contenuto in grasso ci fornisce dalle 110 alle 120 kcal/etto di prodotto.
Come accompagnamento per il cappone nel nostro menu abbiamo, come da tradizione, le mostarde, contorno che deriva dalla cucina mantovana, e particolarmente indicate sono quelle ottenute da mele piccole e acerbe e con un contenuto molto basso di senape. Anche in questo caso bisogna fare attenzione alle porzioni: le mostarde uniscono agli zuccheri della frutta le calorie della salsa.
DOLCE: anche noi abbiamo scelto di far terminare il nostro pranzo di Natale con una (mi raccomando una sola!) fetta di panettone. Il panettone, il cui nome pare che derivi da “pan del Toni”, il servitore di Ludovico il Moro che inventò questo dolce destinato a diventare uno dei simboli gastronomici di Milano, è stato il primo prodotto del capoluogo lombardo a ottenere l’IGP (indicazione geografica protetta).
Qui la moderazione è d’obbligo, visto che 100 grammi di panettone forniscono dalle 340 kcal alle 480 kcal, se si scelgono quelli più elaborati.
Inoltre, il mascarpone che qui, come da tradizione, è impiegato nella guarnizione, apporta da solo circa 450 kcal per etto di prodotto.
Le calorie del pranzo di natale, come è facile intuire, superano di gran lunga quelle della cena della vigilia, infatti quando arriveremo al brindisi finale avremo introdotto circa 2500-3000 calorie.
Il consiglio da non dimenticare
“Come detto, non si deve rinunciare del tutto al piacere della buona tavola, elemento questo che sicuramente contribuisce a creare un’atmosfera di festa e convivialità. Bisogna tuttavia fare appello al nostro buon senso: sgarrare solo nei giorni di festa e non prolungare gli eccessi alimentari fino all’Epifania. Non farsi intimorire dal rigore delle temperature e approfittare del periodo di vacanza per fare qualche passeggiata in più, per smaltire le calorie in eccesso” conclude il medico mandellese “Rimettersi “in riga” al più presto e appena terminato questo momento di sregolatezza alimentare intraprendere se necessario una dieta “disintossicante” a base di frutta, verdura e tanta acqua”.