Da Cividate la battaglia (solitaria) di Forlani contro le slot machines. Barboni: "Vietiamole" - TreviglioTV
Ludopatie, il primo cittadino di Cividate Gianni Forlani prende posizione e pungola i colleghi: «L’anno scorso siamo stati solo in due sindaci, ad approvare restrizioni al gioco d’azzardo nei Comuni dell’Ambito».
Questo lo sfogo, amaro, durante l’incontro di venerdì scorso sul gioco d’azzardo, durante il quale il consigliere regionale Pd Mario Barboni ha illustrato le cifre da capogiro. Sono 96 i miliardi di euro giocati nel 2016 in Italia, 18 in più rispetto al 2015 e il nostro Paese ha un triste primato: siamo il primo Stato nel mondo che gioca e compra più gratta e vinci in assoluto.
Anche la posizione espressa da Barboni è stata drastica: «Fosse per me darei un taglio netto a tutte le possibilità di giocare d’azzardo ma so bene che lo Stato non approverebbe mai una legge con la quale si priva di 10 miliardi di introiti - ha detto – così come gli esercenti che decidono di non mettere macchinette nei bar lo fanno per una questione morale, non certo economica: la doppia macchinetta standard porta 1500-2000 euro netti al mese all’esercente, con i quali dicono gli interessati, si riesce a pagare l’affitto».
Ma se l'interesse sta dalla parte dei baristi (più o meno, visto che le spaccate per razziare slot e cambiamonete causano spesso migliaia di euro di danni), il sindaco ha pungolato i colleghi sul ruolo che la politica dovrebbe avere (e che non ha) in questo settore. Si parlava di futuri progetti territoriali per contrastare la diffusione delle slot, misure per le quali in Regione si stanno peraltro discutendo possibili finanziamenti. «Ma la mia proposta è stata bocciata poiché la linea dei miei colleghi è stata quella di tutelare i commercianti piuttosto che tutelare i giocatori compulsivi» ha detto.
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