Lascito Nicoli, fumata grigia in Consiglio
I tre pacchetti di opere da proporre alla consultazione popolare al vaglio di Giunta e capigruppo. Si voterà con il quorum ridotto al 33% e c'è l'apertura anche ai 16enni e 17enni.
Tre ore di discussione ieri in Consiglio comunale per decidere il da farsi con il lascito Nicoli. Il Comune ha 2,5 milioni di euro di eredità da investire e sono stati solo abbozzati i "pacchetti" di opere da proporre ai cittadini nella consultazione popolare che si terrà a gennaio.
La discussione sul lascito Nicoli
Su quali progetti puntare per investire i 2,5 milioni di euro (la parte liquida del lascito Nicoli) che il Comune ha ereditato dall'ex sindaco Carlo Nicoli. Il Consiglio comunale di ieri mattina, sabato, ha dibattuto a lungo per trovare una quadra circa la composizione dei "pacchetti" di opzioni tra i quali i cittadini dovranno scegliere le opere prioritarie per il paese. Una fumata grigia, perché è stato demandata ad una riunione di Giunta allargata ai capigruppo di minoranza la definizione precisa di ciascun pacchetto così da riuscire a ricomprendere tutte (o quasi) le 15 proposte emerse dal lavoro delle commissioni comunali.
Tre opzioni per i "pacchetti", forse quattro
Il Consiglio comunale ha individuato tre pacchetti di intervento, che ricomprendono le opere pubbliche che non sarebbero realizzabili senza il tesoretto ereditato. Il primo pacchetto prevede la realizzazione della nuova scuola che, da sola, assorbirebbe la cifra dei 2,5 milioni di euro. Un secondo pacchetto prevede la riqualificazione dell'attuale plesso scolastico (1,3-1,5 milioni) e la riqualificazione di villa Nicoli (600 mila euro circa) per realizzarvi un centro socio-culturale con un padiglione per gli anziani non autosufficienti. Il pacchetto 3, invece, prevede la realizzazione della bretella stradale via Marconi-via San Pietro (che toglierebbe parte del traffico dal centro del paese) e la riqualificazione di piazza San Giovanni. Si è anche ipotizzato un quarto pacchetto con i progetti per riqualificare il Parco comunale - realizzandovi un campo polivalente, un bar e la ristrutturazione dell'area feste - insieme ad altri interventi per i giovani e lo sport. Ipotesi che dovrà essere vagliata dalla riunione di Giunta allargata.
Il quesito referendario
Giunta a capigruppo, in una riunione a breve, dovranno trovare la quadra per inserire nei pacchetti le opere ritenute minori (come importi) o ampliare il ventaglio di scelte da proporre ai cittadini. Il Consiglio, inoltre, era chiamato a definire le modalità della consultazione popolare del prossimo anno. All'unanimità i consiglieri hanno fissato il quorum, per la validità della consultazione, al 33% più uno degli aventi diritto al voto. Un abbassamento dal 50% più uno, pensato inizialmente. "Imporre un quorum così alto (50% più un votante, ndr) - ha dichiarato Giandomenico Vallimberti di Nuova Fornovo - rischia di far fallire il quesito referendario, vanificando il lavoro fatto sin qui da commissioni e Consiglio". Il gruppo d'opposizione, poi, ha formulato la proposta di estendere il diritto al voto anche ai 16enni e 17enne, italiani e stranieri residenti da almeno 5 anni, che vorranno partecipare, iscrivendosi in una lista speciale in Comune. Opzione votata a maggioranza - ma la cui validità normativa dovrà essere valutata - con l'astensione di Oscar Rizzini (Forza Nuova) e del consigliere di maggioranza Marco Monzio Compagnoni.