Cimiteri per animali, presto in arrivo anche in Lombardia
Nella Bassa qualcuno ci aveva già pensato un paio di anni fa. Chissà che con la nuova legge la proposta non torni in auge.
I cimiteri per animali potrebbero presto diventare realtà anche in Lombardia. Nella Proposta di Legge “Norme in materia di medicina legale, medicina necroscopica, polizia mortuaria, attività funebre”, discussa ieri 25 settembre in un gruppo di lavoro della Commissione regionale Sanità, è stata assorbita la proposta del M5S Lombardia che consente ai Comuni di individuare delle aree in cui poter inumare il proprio animale d’affezione.
L'eterno riposo di Fido, anche accanto al padrone
A spiegare la proposta Marco Fumagalli, consigliere del M5S Lombardia. “Oltre all’individuazione di aree idonee a inumare gli animali d’affezione nei Comuni sarà possibile tumulare l’urna contenente le ceneri degli animali nella stessa tomba dei padroni eventualmente venuti a mancare, su disposizione degli eredi. Insomma si potrà continuare a stare insieme al proprio fido per sempre e ai nostri animali potrà essere garantita una sepoltura dignitosa dopo tanti anni di convivenza. Mi auguro che questa esigenza di molti possa essere ben accettata anche dal Consiglio regionale, che dovrà approvare il provvedimento, e che l’attenzione della Lombardia verso gli animali non sia vivace solo quando si tratta di deroghe alla caccia".
Cimiteri per animali, la proposta nella Bassa
L'idea, dopotutto, non è nuova. A lanciarla un paio di anni fa nella Bassa l'imprenditore di origini piemontesi ma residente a Urgnano Antonio Servidio. Il titolare delle onoranze funebri aveva tentato di aprire un cimitero per animali a Stezzano. Impresa che Servidio ha già portato a termine nella sua terra d'origine, in Piemonte. Nel lontano 2001 a Piobese Torinese l'impresario aveva aperto il suo "Parco degli animali", che in più di 15 anni di attività ha ospitato le salme di oltre 1500 tra cani, gatti, criceti, tartarughe, pesci rossi, conigli e uccelli. E anche un cavallo. Con tanto di funerale. Il luogo prescelto nella nostra provincia era Stezzano, dove però l'imprenditore non era riuscito a far spostare la destinazione d'uso del terreno di sua proprietà. Così aveva pensato, nel 2016, di aprire il suo nuovo business a Spirano. Poi però non se n'era fatto più nulla. Chissà che con la nuova legge la proposta non torni in auge.