Martina a Verdello tra lavoro, immigrazione e social network
Ieri sera intervento di Maurizio Martina a Verdello alla festa provinciale del Pd bergamasco. Lavoro, immigrazione e social network sono stati i principali temi affrontati dal nuovo segretario nazionale del Partito Democratico. Ampio spazio, ovviamente, al futuro del partito.
Martina a Verdello e il futuro del Pd
Tanti i verdellesi, ma non solo, che ieri sera sono arrivati nell'area feste di via Don Andreoletti per sentire parlare il nuovo segretario del Pd Maurizio Martina. Accompagnato dal segretario provinciale Gabriele Riva Martina ha parlato soprattutto del futuro del partito. "Mi assumo l'onere e l'onore - ha detto - di guidare il partito in questa fase congressuale straordinaria. Non sarà una mera scelta di nomi. Dovremo completamente ridiscutere nostri valori, ripartendo da una lettura nuova dei bisogni. Non siamo riusciti a cogliere il disorientamento della gente sul tema della disuguaglianza. La nostra deve essere un'agenda soprattutto sociale".
Lavoro: "Il decreto dignità creerà più problemi"
Tra i temi trattati da Martina un'importanza fondamentale l'ha avuta il lavoro. Non piace al nuovo segretario Pd il Decreto Dignità presentato dal ministro Luigi Di Maio. "Scendere da 36 a 24 mesi di durata dei contratti a termine si può - ha detto Martina - ci avevamo pensato anche noi. Ma quello che contesto è che in quel decreto non c'è una virgola che affronti il tema del lavoro stabile. La prima esigenza secondo noi dovrebbe essere quella di rendere i contratti a tempo indeterminato più appetibili degli altri. In secondo luogo va introdotto il salario minimo garantito, per tutelare tutti quei lavoratori che non sono coperti dai contratti nazionali".
Immigrazione e fake news: "Non liquidiamo il problema"
Sull'immigrazione e la sicurezza Martina ammette gli errori del Pd. "Dobbiamo sgombrare il campo da tutti gli atteggiamenti liquidatori del problema - ha detto - . La percezione delle persone conta esattamente quanto la realtà. E' inutile continuare a pensare che possa bastare dire alla gente che gli sbarchi sono calati quando dall'altra parte esiste una vera e propria organizzazione che scatena operazioni propagandistiche con notizie false, come quella del concerto dei Pink Floyd a Venezia spacciato per un campo libico. Noi non possiamo deformare la realtà ma non possiamo nemmeno limitarci a denunciare il problema. Non è un problema del Pd ma un problema di qualità della democrazia. Io credo che Salvini dovrebbe mettere al primo posto l'interesse nazionale e solo dopo occuparsi di propaganda. Ma non è quello che sta facendo. E così questo paese sarà ancora meno sicuro".
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