Antenne fantasma il Comune incassa gli arretrati
Le ha "scoperte" il sindaco di Agnadello quando si è trovato di fronte una pratica urbanistica dell'azienda di telefonia mobile per spostare i ripetitori.

Il Comune di Agnadello ha incassato 46mila euro di canone arretrato grazie alla casuale scoperta, di antenne fantasma, fatta del sindaco.
Il caso
I presunti ripetitori “fantasma” della Tim erano stati effettivamente installati nel 2013 sul palo della Wind (ora di Galata), ma la precedente Giunta Belli non chiese il pagamento del canone annuo previsto nel contratto. Successivamente, nel contratto stipulato dall'attuale Giunta, non vi era alcun cenno sulla loro presenza.
La scoperta
Il sindaco del paese cremasco, Giovanni Calderara, ha scoperto tali antenne dopo che la Telecom aveva presentato al Comune una pratica urbanistica. Pratica propedeutica all'installazione di un proprio traliccio per la telefonia mobile su un'area agricola privata. Data la documentazione lacunosa, è stato necessario un confronto tra le parti dove i tecnici Telecom hanno rivelato che non richiedevano un'installazione aggiuntiva, ma bensì solo il trasferimento delle attrezzature dal palo della Wind al traliccio della nuova area.
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