Gioco d'azzardo in paese? Messo alla porta
Il sindaco Luigi Poli non intende arretrare di un passo.
A Spino non puoi scommettere: paese blindato dalle sale slot. Ma secondo un avvocato il gioco sarebbe «sporco».
Gioco d'azzardo in paese? Messo alla porta
Un’ordinanza attiva in tutti i Comuni del Cremasco, o quasi, quella contestata dal legale Geronimo Cardia, che ha rilasciato un’intervista su un sito di gioco (Gioco news). Ma partiamo dall’inizio. Durante la scorsa Amministrazione era stata predisposta un’ordinanza dove in paese non avrebbero potuto aprire sale slot o centri scommesse a 500 metri dai luoghi sensibili. Luoghi che, nell’ordinanza, comprendono non solo chiese e scuole, ma anche la cascina Carlotta, compresa di biblioteca e uffici di Polizia locale, parchi pubblici, Centro sociale, impianti sportivi, scuola di danza e il cinema di viale Vittoria (che è attaccato all’oratorio) e la scuola di danza.
Secondo un legale, ordinanza viziata
Una scelta accurata contro il gioco d’azzardo, insomma, e quest’anno, come negli scorsi, è stata rinnovata. Secondo il legale Cardia però, la delibera potrebbe essere «viziata da effetto espulsivo», che è anche il primo teorizzatore dell’espulsione delle leggi locali sul gioco lecito. «Occorre verificare se il provvedimento della giunta comunale di Spino D'Adda che prevede l’applicazione del criterio del distanziometro sia viziato da 'effetto espulsivo' - ha scritto a GiocoNews - Numerose perizie sono state elaborate da uno studio di esperti urbanisti su diversi Comuni della Regione Lombardia e hanno evidenziato che per l’ampiezza del raggio di interdizione (500 metri) e/o per la numerosità dei luoghi sensibili individuati, non vi sono vie o aree nella quasi totalità dei Comuni della Regione in cui possa essere esercitata l’attività del gioco lecito»
La Giunta non arretra
Il sindaco Luigi Poli però, non ha intenzione di arretrare. Secondo lui il gioco d'azzardo avrebbe rovinato troppe vite e l'ordinanza rimane così com'è.