Vandalizzata la Casa del Fascio di Caravaggio, il sindaco: "Slogan obsoleti"
La scritta è comparsa nella notte, a pochi giorni dalle celebrazioni del 25 aprile.
Vandalizzata la Casa del Fascio di Caravaggio. La scritta, che ora deturpa la grande aquila della Casa del Fascio, è comparsa nella notte. Ignoti, hanno approfittato del buio per rovinare con la vernice uno dei monumenti storici più importanti della città.
Vandalizzata la Casa del Fascio
"Fasci appesi". Questo recita la scritta comparsa nella notte a Caravaggio e "firmata" con simbologia anarchica. Sullo sfondo la grande aquila dell'ex Casa del Fascio completata nel 1939 sul progetto dell'architetto Alziro Bergonzo. Sebbene siano ancora visibili tracce della scritta “Nel segno del littorio abbiamo vinto. Nel segno del littorio vinceremo.”, unico superstite tra i fregi è proprio l’aquila fascista. Utilizzata inizialmente come sede del Partito Fascista, la Casa del Fascio è stata trasformata nel 1945 in alloggi per famiglie disagiate. Una funzione mantenuta fino al 2004.
Indignazione in città
Il gesto, a pochi giorni dalle celebrazioni del 25 aprile, ne sottolinea l'intento politico. E non ha lasciato indifferenti i caravaggini. Al di là del significato politico, infatti, i residenti si sono schierati per la difesa del patrimonio architettonico e artistico di cui l'ex Casa del Fascio è testimonianza. Un pezzo della nostra storia sopravvissuto nonostante la guerra prima e la Resistenza poi e finito in balia di chi, pensando di essere forte, dimostra solamente la propria debolezza intellettuale.
Il commento del sindaco
Il gesto è stato condannato con forza anche dal primo cittadino Claudio Bolandrini (Pd) che ha proceduto a formulare anche la denuncia contro ignoti.
"L'Amministrazione deplora il gesto come grave atto vandalico contro un monumento storico cittadino che il demanio di Stato tutela con precisi vincoli - ha detto - La difesa dei valori di libertà e giustizia, su cui si fonda la nostra Repubblica, si manifesta quotidianamente nei gesti concreti dei cittadini onesti e non certo reiterando slogan obsoleti".