Assessore dimesso, il sindaco respinge le accuse: "Già cominciata la campagna elettorale"
Gianmaria Cerea ricorda le defezioni della precedente Ammministrazione e pungola il consigliere Graziano Pirotta.
Assessore dimesso, polemiche infuocate. Non sono piaciute al primo cittadino Gianmaria Cerea le insinuazioni della minoranza sulla scelta di lasciare da parte di Tiziana Spada, e ha risposto per le rime.
Assessore dimesso per stanchezza
«L’Amministrazione provvederà nel prossimo Consiglio comunale alla surroga di Spada - si legge - Al suo posto Fabio Testoni, primo dei non eletti. Le deleghe in capo all’assessore verranno invece ridistribuite. Ringraziamo Spada per il lavoro svolto in questi anni in Amministrazione. Precisiamo inoltre che le dimissioni sono di natura personale e sono giunte dopo un colloquio sereno con il sindaco. Ha manifestato la sua stanchezza e la sua mancanza di stimoli a proseguire nell’incarico. Oltre a motivi di carattere familiare e lavorativo».
"Normale statistica"
Poi Cerea entra nel merito delle critiche.
«L’Amministrazione respinge al mittente le pesanti accuse e speculazioni politiche da parte di “Uniti per Unire” - si continua nella nota - Essendo stata in Amministrazione per dieci lunghi anni, dovrebbe ricordare che le dimissioni di consiglieri e assessori fanno parte di una normale “statistica” amministrativa. Infatti ha riguardato a suo tempo anche il loro gruppo. Anche per quanto riguarda l’avvicendamento del personale, la minoranza dovrebbe aver imparato che a un sindaco spetta solo la nomina fiduciaria del segretario comunale e dei responsabili di area».
Stilettata a Pirotta
«Anche se la minoranza ha deciso di iniziare la campagna elettorale con oltre un anno di anticipo rispetto alla scadenze amministrative (forse anche per dare sfogo alla pesante sconfitta alle recenti elezioni regionali da parte di un suo membro (Graziano Pirotta ndr), la nostra Amministrazione continuerà sino all’ultimo giorno del suo mandato a onorare il programma elettorale presentato agli elettori nel 2014». E anche Spada ha voluto dire la sua.
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