I Castelli della Bergamasca per il rilancio turistico del territorio
Terzo appuntamento, oggi a Caravaggio, per "Pianura futura": si parla di turismo e formazione.
I Castelli della Bergamasca per il rilancio turistico del territorio. L'esempio dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza e gli studi dell'Università di Bergamo parlano di un futuro che - finalmente - potrebbe essere a portata di mano. Terzo appuntamento con "Pianura Futura": a Caravaggio si parla di promozione del territorio.
Il futuro del territorio
Si sta svolgendo oggi il terzo incontro del ciclo "Pianura Futura" che dopo gli appuntamenti a Treviglio e Romano oggi, nell'auditorium della Bcc di Caravaggio, ha affrontato il tema del turismo, della cultura e della formazione. "E' tempo di una riflessione seria sulla programmazione della valorizzazione del patrimonio della bergamasca - ha esordito il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini introducendo i lavori -L'obiettivo deve essere la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed enogastronomico attraverso reali azioni di governance".
Un'agenda strategica per la Bassa
Un lavoro sinergico dove anche la Provincia giocherà un ruolo importante.
"Il territorio ha un potenziale enorme - ha aggiunto il presidente della Provincia Matteo Rossi - Sono già molti i progetti lanciati tra cui le iniziative per il 40esimo dell'Albero degli zoccoli, il progetto Coglia e la collaborazione tra le scuole e il Distretto agricolo della Bassa Bergamasca".
Pianura da scoprire come motore trainante
Molti i sindaci presenti all'incontro, tra loro anche il primo cittadino di Pagazzano e presidente di Pianura da Scoprire Raffaele Moriggi che ha illustrato quanto fatto dall'associazione nata nel 2009 che coinvolge cinque province (Bergamo, Cremona, Brescia, Milano e Lodi), 49 Comuni, quattro parchi (Adda Nord, Adda Sud, Serio e Oglio) e aziende private.
"L'obiettivo è la realizzazione di un programma integrato per la valorizzazione della Media pianura lombarda - ha detto - nel futuro puntiamo a diventare un vero sistema turistico e punto di riferimento per la pianura e inaugurare il Parco cicloturistico della Media pianura lombarda con 14 itinerari e oltre 700 chilometri di percorsi ciclabili".
L'Università che collega all'Europa
Rendere il turismo meno locale e più appetibile agli occhi del turista straniero è possibile. Lo ha spiegato la direttrice del Centro Studi sul territorio dell'Università di Bergamo Emanuela Casti, illustrando un progetto nato quattro anni fa per la promozione del turismo bergamasco.
"Il progetto Centralità del territorio ci ha permesso di individuare un modello, che abbiamo chiamato S-Low (S per sostenibilità e low per low cost) e che punta a un turismo non di massa, ma di qualità - ha spiegato Casti - Abbiamo individuato dei criteri che potevano accomunare il territorio bergamasco ad altri d'Europa e abbiamo individuato sei destinazioni con cui abbiamo poi instaurato rapporti di collaborazione e studio. Dimostrazione del fatto che si può uscire dai confini locali e puntare a un turismo di respiro europeo".
Il futuro del turismo: i Castelli della bargamasca
Il modello è di quelli che funzionano. Parliamo dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli che in oltre vent'anni ha perfezionato un offerta turistica degna di aprire all'Europa. Si tratta del primo circuito a livello nazionale fondato da Orazio Zanardi Landi che con i suoi 540mila visitatori all'anno ha portato una ricaduta economica sul territorio di 35 milioni di euro.
"La bergamasca ha un patrimonio di tutto rispetto - ha detto Zanardi Landi - nonostante una normativa nazionale da rivedere il network dei castelli funziona ed è la risposta giusta per quei territori ricchi di storia, ma che faticano a spiccare in un territorio che, come è l'Italia, possiede bellezze in ogni angolo".