Intossicati alla notte bianca ma il bar non c'entra

Subito dopo la notte bianca di Caravaggio una decina di persone si erano recate al pronto soccorso di Treviglio. I sintomi, comuni a tutti, erano febbre, vomito e dissenteria. Gli inquirenti avevano indagato un bar-stuzzicheria di Caravaggio, ma le indagini hanno scagionato i titolari del locale.
Intossicati alla notte bianca
Era il 24 luglio quando una decina di persone si sono presentate all'ospedale di Treviglio con febbre, vomito e dissenteria. I medici avevano subito ipotizzato che si trattasse di salmonellosi. Tutti i pazienti infatti avevano dichiarato di aver mangiato carne alla griglia nel bar caravaggino "Porta Prata".
Il Porta Prata non c'entra
Subito l'Ats aveva effettuato dei sopralluoghi per indagare sullo stato di conservazione della carne e sulle condizioni igienico sanitarie del locale. Le indagini però non hanno portato a nulla. Le condizioni igieniche, la qualità del cibo e i metodi di conservazione sono tutti risultati conformi alle norme di legge.
"Grazie a chi ci ha sostenuto"
Soddisfatti i titolari del locale caravaggino. "Finalmente possiamo scrivere la parola fine a un brutto capitolo della storia del bar. Le indagini relative all'episodio che ci ha visti coinvolti dopo la notte bianca dello scorso anno sono giunte al termine appurando la nostra totale estraneità ai fatti. Cogliamo l'occasione per ringraziare le autorità competenti per il lavoro svolto e la disponibilità dimostrataci. Infine, ma non per ultimo, un grazie di cuore a tutte le persone, clienti ed amici, che hanno sempre creduto in noi e che ci hanno sostenuto".