Conceria Conti 10 anni per il trasferimento, ma c'è chi storce il naso
Conceria Conti: passa in Consiglio il piano attuativo definitivo. Tante le novità, che però non piacciono a tutti.
Conceria Conti: passa in Consiglio a Urgnano piano attuativo definitivo. Tante le novità, che però non piacciono a tutti.
Conceria Conti le novità
In primis, sono stati concessi dieci anni alla conceria per spostarsi dal Centro abitato – non più sei come in precedenza. Il trasferimento avverrà nella zona industriale, dove si completeranno alcune importanti opere, tra cui la rotatoria sulla Cremasca. Inoltre nella zona industriale a ridosso con Zanica, metà dell’area sarà vincolata ad ospitare la conceria, la restante parte invece – verso l’ex ss 591 – potrà ospitare nuove attività produttive non insalubri e anche attività commerciali.
Sottoscritta fidejussione
Oltre al rondò previsto tra l’ex Cremasca e via Curlo, il lottizzante si impegna pure a realizzare un tratto di pista ciclabile. «A garanzia i lottizzanti sottoscriveranno una fidejussione – ha spiegato l’assessore Francesco Drago – le osservazioni pervenute dai rappresentanti della conceria sono state accettate anche in base all’andamento del mercato immobiliare». In molti però hanno storto il naso, primo tra tutti il consigliere di minoranza pentastellato Marco Ranica.
Le perplessità pentastellate
«All’interno della dicitura “esercizi commerciali” – ha detto – si prevede di tutto, compresi i centri commerciali. Sarebbe stato più utile inserire qualche restrizione in più, così da tutelare i negozianti di paese. Questa idea di continuare a costruire è un modo di fare tipico degli anni 70. In totale sfregio del consumo di suolo. Attualmente ci sono capannoni vuoti in quella zona. Perché non riqualificare quegli edifici piuttosto che costruire di nuovo?». Un’ulteriore perplessità riguarda la manutenzione del verde, in carico ai propietari delle aree. La paura di Ranica è che quindi il Comune si sobbarcherà delle spese anche per la conceria.
Mancano garanzie?
Infine tra le note dolenti c’è pure l’aumento di 4 anni per il trasferimento. «Prima era sei – ha spiegato – ora dieci. Le motivazioni sono dovute alla crisi economica, ma dieci anni per fare una rotonda e una pista ciclabile mi sembrano tanti. Soprattutto se può essere un valore aggiunto per la popolazione. Rimandare e rimandare. Leggendo la convenzione, sembra quasi che manchino delle garanzie per il Comune».
La replica di Gastoldi
A replicare ci ha pensato il vicesindaco Marco Gastoldi, che non solo ha ricordato la fidejussione, ha pure specificato che gli esercizi commerciali dovranno essere coerenti al tessuto urbano senza penalizzare gli esercizi urgnanesi e che la manutenzione è a carico dei propietari delle specifiche aree. Il Comune non taglierà l’erba e non apporterà migliorei sulla zona della conceria, in sostanza.
Altri contrari
A dirsi contrari però c’è pure la lista civica «Urgnano e Basella». «La potenzialità edificatoria dell’area – ha detto Giovanna Seghezzi – non era stata attribuita a scopo di espansione, ma ideata per la delocalizzazione. Non essendoci più industrie insalubri di prima classe delocalizzabili dal Centro e mancando ogni correlazione vincolante allo spostamento dell’unica rimasta, sono di conseguenza venuti a mancare i presupposti stessi dell’area nonché la legittimità della variante. Inoltre è assurdo prevedere di destinare gli oneri di circa un milione e mezzo di euro alla realizzazione di viabilità interne e al costoso rondò. Opere vantaggiose ai privati e inutili. Per questo siamo contrari».