Al centro della disputa c’erano le spese per l’energia elettrica e le altre utenze: per anni i consumi erano stati conteggiati tramite un contatore dedicato, fino a quando, nel 2022, agli Alpini è stato richiesto il pagamento di circa 16 mila euro di arretrati.
Una vicenda nata tra incomprensioni e accordi mai formalizzati
Si chiude dopo anni di incomprensioni la complessa vicenda che ha visto contrapposti il Comune di Calcio e la Sezione Alpini locale in merito alla gestione delle utenze della sede, ospitata in un immobile comunale. Una querelle nata sotto la precedente amministrazione e protrattasi nel tempo, alimentata da incontri, rassicurazioni verbali e accordi mai messi nero su bianco. Al centro della disputa, le spese per l’energia elettrica e le altre utenze: per anni i consumi erano stati conteggiati tramite un contatore dedicato, fino a quando, nel 2022, agli Alpini è stato richiesto il pagamento di circa 16 mila euro di arretrati. Una cifra che il gruppo non ha mai contestato nel principio, riconoscendo quanto previsto dalla convenzione, ma sulla quale chiedeva di detrarre alcune spese – come gli allacci di luce e metano – ritenute di competenza della proprietà comunale. Richieste che, non trovando riscontro formale, hanno segnato l’inizio di una fase di crescente tensione.
Dal decreto ingiuntivo alla scelta del dialogo
Nel corso dei confronti con la precedente amministrazione, agli Alpini erano state fornite rassicurazioni sulla possibilità di una compensazione delle spese. Tuttavia, al momento di formalizzare gli impegni, le posizioni sono mutate e la richiesta economica è progressivamente aumentata, fino a sfociare in un decreto ingiuntivo da oltre 24 mila euro. Uno scenario che ha aperto la strada al contenzioso giudiziario, strada che il gruppo Alpini ha sempre dichiarato di voler evitare. Costretti a tutelarsi, gli Alpini hanno presentato opposizione con il supporto dell’Associazione Nazionale Alpini, ribadendo una linea mai cambiata: pagare il dovuto, ma secondo criteri chiari e coerenti con quanto discusso negli anni precedenti. Con l’insediamento della nuova amministrazione comunale, la pratica – già avviata – è stata riesaminata nel suo complesso. Pur trattandosi di un procedimento ereditato, la nuova giunta ha scelto di riaprire il confronto, valutando l’opportunità di evitare un lungo e costoso percorso giudiziario.
L’accordo e un nuovo inizio per la Sezione Alpini
La volontà condivisa di chiudere definitivamente la vertenza ha portato a una soluzione transattiva. L’accordo prevede un pagamento complessivo di circa 17 mila euro da parte degli Alpini, cifra che ha consentito di archiviare la questione ed evitare l’udienza fissata per i prossimi mesi. Un esborso importante per il gruppo, che sottolinea come la vicenda abbia comportato sacrifici economici, tra costi diretti e spese legali, ma affrontato con l’obiettivo di ristabilire un rapporto corretto con l’ente pubblico. Con la vertenza alle spalle, la Sezione Alpini può ora tornare a concentrarsi pienamente sulle attività che da sempre la contraddistinguono: volontariato, iniziative solidali e sostegno concreto alle associazioni del territorio. Una vicenda lunga e complessa che si chiude, lasciando spazio a un rapporto rinnovato e più lineare tra le istituzioni e una delle realtà associative più attive e radicate della comunità di Calcio.
“Non abbiamo mai cercato lo scontro, ma solo chiarezza e rispetto di quanto ci eravamo detti – spiega Santo Aglioni, presidente della Sezione Alpini di Calcio –. Con la nuova amministrazione abbiamo trovato disponibilità al dialogo. Abbiamo chiuso rimettendoci anche economicamente, ma l’importante era chiudere e andare avanti”.