Tecnologia

Vidalengo e la fibra che non c’è

Durante l’ultima assemblea convocata dal comitato di frazione all’ordine del giorno anche il problema della connessione internet

Vidalengo e la fibra che non c’è

A Vidalengo, frazione di Caravaggio, non c’è solo il guaio del traffico asfissiante in via Donizetti, ma permangono da tempo anche problemi di connessione internet. Lo hanno detto forte e chiaro i cittadini che hanno partecipato all’ultima assemblea pubblica convocata dal comitato di frazione.

La fibra non copre tutto il territorio

Una serata rovente nonostante il freddo, con il primo cittadino Claudio Bolandrini che, dopo aver illustrato il progetto delle tre rotatorie sulla Sp 132, ha chiarito come stanno le cose anche per quanto riguarda la banda larga, in un clima di contestazione.

“Com’è noto l’incarico di portare la banda larga a Vidalengo era stato assegnato da ‘Infratel Italia Spa’, società in-house del Ministero per lo Sviluppo Economico, a ‘Open Fiber Spa’, aggiudicataria di un bando nazionale, quindi con finanziamenti statali – ha spiegato – non appena avete segnalato che dopo l’intervento non tutta la frazione era stata coperta, lo abbiamo fatto presente a ‘Open Fiber’ che però ritiene di avere assolto le condizioni base del bando e quindi, se non siamo insoddisfatti, non resta che la via del Tribunale”.

Le strade percorse dall’Amministrazione

Un contenzioso con l’operatore sarebbe temerario perché, come ha riferito il primo cittadino “nel bando, mal scritto, si ragiona in termini di chilometri di rete posati, non importa se poi non sono tutti fruibili”. Il Comune, dal canto suo, pur interessato direttamente dai lavori, non è né il finanziatore né il committente e quindi ha un potere decisionale e una capacità negoziale molto ridotta, se non quasi nulla.

“Ci siamo rivolti a ‘Planetel SpA’, operatore privato del settore già presente sul territorio con le proprie reti, chiedendo se potesse garantire la connessione con le zone ancora scoperte, garantendo un miglior livello di servizio – ha continuato Bolandrini – Tuttavia, dopo aver effettuato le necessarie verifiche, l’azienda ha presentato un piano dei costi per una spesa complessiva di circa 27mila euro più Iva e oneri vari: un investimento che non ritiene remunerativo in relazione ai possibili utenti acquisibili e si è resa pertanto disponibile a sostenere solo parzialmente le spese”.

E il resto del conto da saldare?

“Secondo la normativa vigente il Comune non può finanziare operatori privati con proprie risorse pubbliche ed intervenire nel mercato libero delle telecomunicazioni – ha evidenziato il sindaco – al più può mettere a disposizione le proprie infrastrutture ed i propri cavidotti a seguito di convenzionamento. Il guaio è che nell’area interessata non ne abbiamo, o meglio non sono considerati idonei”.

A questo punto il Comune ha cercato fondi per realizzarli.

“Abbiamo inserito la realizzazione di cavidotti in una richiesta di finanziamento presentata mediante un bando ministeriale per l’installazione di sistemi di videosorveglianza urbana su tutto il territorio comunale – ha proseguito – in modo che “Planetel” potesse usufruirne: il bando cubava 196mila euro, il Comune ne avrebbe stanziati 30-40mila euro”.

Ma nemmeno questa strada è risultata percorribile.

“Il 24 novembre l’Amministrazione ha ricevuto la pubblicazione della graduatoria definitiva – ha rivelato ancora Bolandrini – la richiesta è stata dichiarata finanziabile ma non è stata finanziata per esaurimento delle risorse disponibili. La ripresenteremo”.

In conclusione, il primo cittadino ha prospettato un’ultima via di uscita.

“Qualora si concretizzasse uno sviluppo industriale dell’area dietro via Donizetti e la futura bretella, potremmo provare a mettere in carico la realizzazione dei cavidotti alle aziende – ha ipotizzato – in ogni caso non è detto che “Planetel” poi accetterà di posare la fibra e allacciarla alle vostre abitazioni”.

Terminato l’intervento chiarificatore si è accesa comunque la polemica.

“Probabilmente stasera non riesco a parlare in italiano…” ha chiosato snervato, passando poi ad altro argomento.