Lunedì, nel giorno dedicato alla Immacolata Concezione di Maria, il Comune di Calvenzano ha tributato gli onori del Famedio al cimitero di via Misano alla “signorina” Battistina Viganò, fondatrice della Casa Albergo, che ha dedicato la sua vita alla cura degli anziani e dei fragili. Alla cerimonia, insieme al sindaco Fabio Ferla e alla sua vice Sara Ferrari anche il direttore della “Casa” e il nipote di Battistina, don Giuseppe Ferri parroco di Brignano.
Battistina Viganò ricordata nel Famedio comunale
Gli onori del Famedio comunale per Battistina Viganò, la “signorina” come tutti a Calvenzano la appellavano, che ha speso la sua vita nella cura degli anziani e dei fragili, fondando nel 1958 la Casa Albergo Maria Immacolata, diventata oggi una realtà consolidata sul territorio come Residenza sanitaria assistita.
L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Fabio Ferla ha scelto il giorno dedicato alla Immacolata concezione di Maria, lunedì 8 dicembre, per inaugurare e benedire la stele dedicata alla celebre concittadina all’interno della ex cappella gentilizia al cimitero di via Misano. Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco Sara Ferrari, il capogruppo consiliare Luigi Gusmini, il direttore della Casa Albergo Luca Viganò, il parroco don Franco Sudati, il nipote di Battistina, don Giuseppe Ferri, parroco di Brignano e presidente della Casa Albergo, e un buon numero di calvenzanesi. Il primo cittadino ha ricordato la figura della signorina Viganò, nata il 17 dicembre 1916, a 25 anni dalla sua morte avvenuta il 29 gennaio 2000, fulgido esempio di impegno civico per i più fragili della comunità.
“Battistina iniziò la sua missione di cura per le persone anziane e sole prendendo in affitto due stanze in centro a Calvenzano (vicino a quella piazza Guido Paglia che, il prossimo anno, verrà intitolata proprio a lei, ndr). Poi diede corpo al progetto della “Casa”, ispirata dalla figura di Maria Immacolata, dedicando tutta se stessa alla cura del prossimo senza chiedere mai nulla in cambio. Negli anni la Casa Albergo è cresciuta nei numeri e nei servizi erogati, grazie anche all’impegno di chi vi opera, anche come volontario, arrivando ad essere una delle Rsa più importanti sul nostro territorio”.
Un impegno per il sociale riconosciuto anche dalla Santa sede
La lunga lapide porta incise, oltre alle note bibliografiche, anche i riconoscimenti conferiti negli anni a Battistina Viganò: medaglia d’oro dal Comune di Calvenzano (1994) “quale segno di vivo apprezzamento per l’opera di solidarietà umana e volontariato attivo a favore delle Persone anziane”; Croce Pro Ecclesia et Pontefice (1996) da Sua Santità Papa Giovanni Paolo II; premio “Rosa Camuna” (2020), il più alto riconoscimento istituito dalla Regione per premiare l’impegno, la creatività e l’ingegno di persone che contribuiscono allo sviluppo della Lombardia in vari settori; infine, la lapide ricorda anche gli onori solenni tributati alla signorina Viganò nel 2024 dalla Giunta e dal Consiglio comunale in occasione del settantesimo di fondazione della “Casa”.
L’invito di don Giuseppe: “Sentiamoci impegnati a voler bene a questa opera”
Il nipote Don Giuseppe Ferri ha tenuto a ringraziare il sindaco e l’Amministrazione di Calvenzano per il ricordo e la testimonianza che gli onori del Famedio daranno, alle future generazioni, sull’impegno sociale svolto nella sua vita da Battistina Viganò.
“Se la zia potesse parlare ci direbbe: “Tenete da conto l’opera e voletele bene” – le parole del sacerdote -. L’essere qui oggi, vi invito tutti a fare una promessa: a continuare l’impegno della “Casa”, a livello familiare, a livello sociale, a livello comunale, a livello parrocchiale. Tutti sentiamoci impegnati a voler bene a questa opera che adesso ha bisogno di altre “gambe” per camminare”.
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