Guida ai panettoni

Una storia lunga tre generazioni, passione e famiglia nel panettone di “Nichi Riccardo Bakery”

Da cinquant'anni sfornano prelibatezze e da un anno e mezzo a gestirla è il 35enne Riccardo Nichi che ha portato passione e innovazione

Una storia lunga tre generazioni, passione e famiglia nel panettone di “Nichi Riccardo Bakery”

(nella foto Riccardo Nichi con il padre Mauro)

Con l’arrivo del Natale rivivono antiche tradizioni spesso fatte di profumi e dolci sapori. Come quello del panettone, il must della tavola natalizia che, però – per poterlo davvero apprezzare – dev’essere rigorosamente artigianale. Tra i migliori della Bassa bergamasca c’è senz’altro quello della Nichi Riccardo Bakery di Brignano, la pasticceria di via Senatore Carminati, 1 che da cinquant’anni sforna ogni tipo di prelibatezza.

Da geometra a pasticcere per la famiglia

Una lunga storia che lega tre generazioni e che ora è trainata dalla passione e dall’entusiasmo di Riccardo Nichi, 35 anni, ex geometra che un anno e mezzo fa ha deciso di raccogliere l’eredita del padre Mauro (al secolo Salvatore Nichi) per dare nuovo slancio all’attività di famiglia.

“Per 14 anni ho lavorato come geometra e lo adoravo – ha raccontato – ma sono nato nel panificio di famiglia e quando si è trattato di scegliere se lasciar morire l’attività o prenderne in mano il destino non ho avuto dubbi. D’altra parte ce l’ho scritto nel nome, quello di mio nonno che fondò l’attività e che è anche il mio”.

Nasce così la nuova vita della Riccardo Nichi Bakery che ha ampliato la sua offerta aggiungendo alla classica panetteria, anche la pasticceria e la caffetteria che l’hanno resa subito un punto di riferimento in paese e non solo. Al bancone si trova di tutto: dalle pizze al pane, dai mignon di pasticceria al cornetto italiano, il vero diamante della produzione di Nichi.

Il panettone mandarino e cioccolato fondente belga

Riccardo Nichi con il panettone mandarino e cioccolato fondente belga

Ma a Natale, a farla da padrone, sono i panettoni. E la ricetta di quest’anno è quanto mai invitante: mandarino e cioccolato fondente belga per una vera esperienza per il palato.

“L’idea è venuta da un confronto con il mio caro amico Matteo Manini, che ha affrontato diversi campionati europei di pasticceria – ha raccontato Nichi – Tra la realizzazione dell’impasto, la lievitazione e la cottura servono due-tre giorni perché sia pronto al consumo. Le materie prime sono di alta qualità a partire dal burro francese. E’ un panettone mandorlato che si presenta con la classica ghiaccia e farcito con cioccolato fondente belga e mandarino Agrimontana”.

L’ingrediente segreto? La passione

Ma l’ingrediente principale resta la passione. Quella che ogni giorno – il locale è aperto 7 giorni su 7 dalle 6 alle 21 – spinge Riccardo ad alzarsi alle 2.30.

“Alle 3 sono in laboratorio perché voglio seguire personalmente la lievitazione dei cornetti – ha spiegato – quando mi accorgo che tutto è andato bene allora resto felice per tutto il giorno. Per me è davvero importante seguire tutto in prima persona per essere sicuro che i cornetti che saranno pronti al mattino lasceranno tutti soddisfatti”.

E così è, perché in poco tempo i cornetti italiani (diversi dal classico croissant francese di cui utilizza la tecnica ma con l’aggiunta dell’uovo) sono diventati uno dei prodotti più apprezzati dai clienti.

Presto Attività storica della Lombardia

“E’ faticoso, un lavoro che richiede sacrificio e presenza. La mia compagna e la mia bimba di due anni non sempre ne sono felici – scherza – ma mi restituisce tantissimo. A ottobre il Comune ci ha premiato con una targa per i 50 anni di attività e a breve dovrebbe concludersi la procedura di Regione Lombardia che ci identificherà come Attività storica”.

Una storia che continua, quindi, nel solco della tradizione ma con lo sguardo rivolto a un futuro di innovazione sempre sotto la stessa insegna.