A Fontanella il dibattito acceso tra maggioranza e minoranza trasforma una semplice ratifica in un confronto politico serrato.
Una pratica formale che diventa scontro politico
Quella che avrebbe dovuto essere una serena e rapida ratifica amministrativa si è trasformata, venerdì sera, in una delle sedute più vivaci degli ultimi mesi del Consiglio comunale di Fontanella. All’ordine del giorno c’era l’approvazione del nuovo regolamento per il premio scolastico comunale, lo strumento che disciplina l’assegnazione delle borse di studio agli studenti meritevoli. La maggioranza guidata dal sindaco Mauro Brambilla si aspettava una votazione lineare, ma la discussione ha presto preso una piega imprevedibile, mettendo in evidenza tensioni politiche, divergenze di vedute e anche qualche inattesa apertura al confronto.
Gli undici emendamenti della minoranza e la sospensione della seduta
A movimentare l’aula è stata la lista civica di minoranza Biancullo-Sindaco. Il consigliere Alessio Ferrari ha portato all’attenzione dell’assemblea undici emendamenti, una quantità tale da spiazzare la maggioranza e obbligare il Consiglio a sospendere temporaneamente i lavori per analizzare i testi proposti. Il punto più discusso ha riguardato il requisito di residenza: nel regolamento originario era previsto che gli studenti potessero accedere alle borse di studio solo se residenti a Fontanella da almeno cinque anni. Un vincolo giudicato da Ferrari «eccessivo, immotivato e penalizzante», soprattutto considerando che nei Comuni limitrofi non viene mai richiesto un periodo superiore ai dodici mesi.
“Non comprendiamo la logica di un limite così alto – ha dichiarato il consigliere –. Oggi molte famiglie cambiano casa per lavoro o necessità. È inaccettabile che uno studente eccellente, residente da un anno e mezzo a Fontanella dopo essersi trasferito da pochi chilometri, venga escluso da un riconoscimento che merita”.
Argomentazioni che hanno alimentato un confronto serrato tra i banchi, culminato nella decisione della maggioranza di prendersi il tempo necessario per valutare nel dettaglio ogni emendamento.
L’accordo finale e la modifica al requisito di residenza
Dopo un’attenta analisi, la maggioranza ha scelto di accogliere due degli undici emendamenti. Tra questi, il più significativo riguarda proprio la riduzione del requisito di residenza: dai cinque anni inizialmente previsti si è passati a 18 mesi, introducendo così un criterio più inclusivo e in linea con il contesto territoriale. Il sindaco Brambilla ha commentato il cambio di posizione con un approccio distensivo:
“Siamo partiti con una proposta diversa, ma abbiamo apprezzato lo spirito costruttivo della minoranza. Abbiamo valutato attentamente le osservazioni e ritenuto corretto modificare il testo. Il bene della comunità deve essere al centro delle nostre decisioni, e per questo auspichiamo un confronto sempre più collaborativo, come quello visto stasera”.