Si è spento a 89 anni Pierino Natali, padre dehoniano nato a Urgnano che negli ultimi anni della sua vita era tornato nella Bassa prestando il suo servizio nella parrocchia del paese e in quella di Cologno.
Una vocazione precoce
“Aveva sentito la vocazione in tenera età, a 10 anni, e se mamma Francesca ne era stata felice, il padre Ercole un po’ meno perché sperava potesse dare una mano nell’azienda agricola di famiglia, alla cascina del Longo – ha raccontato la nipote Pier Enrica – lui era il terzo di otto fratelli. La chiamata del Signore era troppo forte però e anche il parroco di Cologno, di dove erano originari i genitori, don Cirillo Pizio, suggerì di lasciare che seguisse la sua strada. Così, pur con grandi sacrifici, la famiglia sostenne i suoi studi in seminario ad Albino, tra i padri dehoniani. Lo andavano a trovare una volta al mese, a bordo di un carretto trainato da un cavallo, per pagare la retta e portargli qualche dolce. Lui si trovava molto bene con i suoi compagni: non appena i genitori se ne andavano divideva la sua torta con tutti. È sempre stato altruista, l’insegnamento che ci ha lasciato è stato proprio quello di usare il cuore. Venne ordinato il 25 giugno del 1965 a Bologna e il papà, che poi è stato il più orgoglioso, uccise un vitello per festeggiare con tutto il paese all’asilo. Il primo battesimo che ha celebrato è stato proprio il mio… infatti mi ha dato anche il suo nome “.
Anche nella festa insomma una sorta di richiamo biblico.

In missione nelle periferie
Padre Pierino aveva cominciato la sua missione a Palazzolo sull’Oglio come educatore, poi era stato parroco a Foligno, quindi era arrivato a Roma in un quartiere difficile, alla periferia della città, nella parrocchia del Quarticciolo.
“Lavorava con un gruppo di tossicodipendenti e aveva ricevuto la visita di Papa Giovanni Paolo II – ha spiegato ancora la nipote – Poi ha continuato il suo ministero a Mercatale di Vernio, un borgo sull’Appennino in provincia di Prato, infine si è trasferito in Germania, accanto agli emigranti italiani. Ricordo che per i suoi 80 anni siamo partiti in 18, tra nipoti e pronipoti, e gli abbiamo fatto una grande festa”.
Tornato in Italia nel 2018, padre Pierino era rientrato nel suo istituto ad Albino. È mancato mercoledì 26 novembre nell’hospice di Gorlago.
“Soffriva di diabete – ha concluso Pier Enrica – purtroppo i reni non filtravano più. I padri dehoniani e noi familiari gli siamo stati vicino fino alla fine. Quello che ci ha lasciato è la sua testimonianza di fede e la sua capacità di essere umile e di ringraziare sempre. Per ogni cosa dalle sue labbra usciva sempre una frase: ”Bravi, grazie”. Un uomo solare, aperto e ospitale. Finché è riuscito a spostarsi in auto è venuto nelle parrocchie di Urgnano e Cologno dove prestava servizio per le messe e le confessioni”.
Oltre ai nipoti lascia i fratelli Nina e Palmino.
Le esequie
I funerali sono stati celebrati sabato scorso nella parrocchiale di Urgnano.
“Nel suo testamento ha scritto: ‘Al mio funerale fate una festa di intercessione e di ringraziamento’ – ha detto il padre Superiore provinciale Stefano Zamboni nell’omelia – Vogliamo prendere sul serio queste sue parole, facendo una festa di intercessione, anzitutto, perché il Signore accolga padre Pierino nella sua dimora di luce e di pace. Ma anche di ringraziamento: “Grazie” era una parola cara a padre Pierino. Tutta la sua vita, potremmo dire, è stata un rendimento di grazie. E noi oggi vogliamo dire grazie a lui per il dono della sua vita. Possiamo immaginare che abbia accolto il Signore con quel suo tipico sorriso raggiante che lo ha accompagnato sempre, pure nel periodo dell’ultima malattia”.
Il feretro è stato tumulato nel cimitero cittadino.