Dopo la tragedia avvenuta settimana scorsa in via Dei Carradori, il presidente del nuovo “Circulì” di Caravaggio Ahmed Hadid tende una mano ai meno giovani e lancia una proposta: “Siamo pronti a organizzare uscite con tutti gli anziani e non solo a fare dei giochi e scambiare due parole e bere un caffè. Se il Santuario dà un posto, uno spazio per un’ora ogni due settimane”.
Una tragedia che ha scosso la città
È morto nel rogo della sua casa G. B., dove è stato trovato un biglietto che ha avvalorato l’ipotesi di un gesto estremo. Un caso che ha scosso la comunità, innescando la discussione sulla solitudine di molti cittadini delle terza età, sebbene il 77enne in questione secondo la testimonianza di un amico non sembrasse isolato dalla società.
“Ho provato a chiamarlo stamattina ma non mi ha risposto – aveva raccontato nell’immediato – Allora quando sono uscito sono andato a citofonargli, ma ho trovato già i soccorsi. Ci siamo visti ieri, per il nostro solito caffè al bar, stava bene, non aveva nulla. Era anche uno sportivo, amava andare in bicicletta e correre”.
Tuttavia nessuno può conoscere quello che si cela nell’animo umano, il caso ha toccato il cuore di tutti e il presidente ha postato il suo pensiero, affermando di volersi impegnare sul tema.
La proposta del “Circulì”
“In questi giorni abbiamo visto cosa accade ai nostri cari anziani che soffrono la solitudine – ha scritto – La solitudine è capace di rovinare tutto e può portare a conseguenze che non piacciono a nessuno. Come comunità, rivolgiamo un appello a tutti noi, ma in particolare a chi conosce un anziano che si sente solo: parlateci, salutatelo, scambiate due parole in modo positivo, così non si sentirà abbandonato. Dobbiamo mettere da parte la freddezza e fare il possibile, anche solo dicendo frasi che possono sembrare banali ma che in realtà hanno un grande effetto, come ‘Ciao, come stai?’, ‘Come sei elegante oggi!’, ‘Che bel sorriso che hai!’, ‘Raccontami un po’ degli anni passati, cosa succedeva?’. Da soli non si può vivere, ma un caffè e un sorriso possono davvero cambiare tutto”.
Poi la proposta:
“Vogliamo lavorare sul fatto e quindi io personalmente, con l’aiuto della comunità, sono pronto a organizzare uscite con tutti gli anziani e non solo e fare dei giochi, scambiare due parole e bere un caffè, il posto lo scegliete voi – ha concluso – Io propongo, se il Santuario dà un posto, uno spazio per un’ora ogni due settimane. O ditemi voi la vostra idea”.
Il popolo del web ha commentato eccome, chi facendo i complimenti per l’iniziativa, chi ricordando che in città esistono i servizi sociali sociali, l’”Associazione anziani” e diversi altri sodalizi che mettono in campo diverse iniziative aggregative a cui rivolgersi. Qualcuno ha sollevato il dubbio che non ci fosse la solitudine dietro la tragedia proprio per la vita attiva del 77enne, qualcun altro ha fatto invece del sarcasmo sulla scelta del Santuario da parte di un “Circulì” a trazione musulmana. Tuttavia è pur vero che l’integrazione passa dal dialogo e qualsiasi proposta che possa migliorare la vita della cittadinanza è positiva, purché poi si dimostri seria.
Sul tema dal Santuario e dall’Amministrazione nessun commento.