Cronaca

Presa a calci e pugni davanti al figlio: arrestato l’ex compagno 47enne

Lei aveva deciso di interrompere la relazione, ma lui l'ha aggredita procurandole ferite con una prognosi di 60 giorni

Presa a calci e pugni davanti al figlio: arrestato l’ex compagno 47enne

Un’altra storia di violenza – l’ennesima – che emerge dal silenzio anche grazie alle campagne di sensibilizzazione che, soprattutto in questi giorni, con la ricorrenza del 25 novembre, sta raggiungendo sempre più donne. A finire in carcere, questa volta, è un 47enne accusato di gravi maltrattamenti sull’ex compagna che lo scorso agosto aveva deciso di interrompere la loro relazione.

Stalking e maltrattamenti: 47enne in carcere

L’arresto è scattato lo scorso 21 novembre. A fermare l’uomo, classe 1978 e residente in provincia, è stata la Polizia di Stato di Bergamo. Nei suoi confronti accuse di stalking e maltrattamenti in famiglia ai danni della sua ex compagna. L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.

Tutto è partito dalla denuncia presentata dalla sua ex compagna al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Treviglio, dove la donna ha riferito una serie di episodi di violenza fisica e psicologica subiti nel corso della relazione, durata circa quattro anni e progressivamente deterioratasi. La situazione è precipitata all’inizio del mese di agosto, quando la donna ha deciso di interrompere il rapporto. Da quel momento l’uomo avrebbe iniziato a perseguitarla con centinaia di telefonate, messaggi e vocali dai contenuti gravemente minacciosi, compresi espliciti messaggi di morte. In un caso, non avendo trovato la donna in casa, l’ex si sarebbe introdotto nell’appartamento pur non avendo le chiavi, danneggiando mobili e suppellettili.

Presa a calci e pugni davanti al figlio

La situazione è ulteriormente degenerata a metà novembre quando, dopo una lite telefonica, la vittima – accompagnata dal figlio, avuto da una precedente relazione – ha incontrato l’ex compagno per  restituirgli alcuni effetti personali rimasti nella sua abitazione. L’uomo, però, l’avrebbe subito aggredita con calci e pugni, il tutto davanti al minore.

Con grande sangue freddo la donna è riuscita a rifugiarsi in auto e a mettersi in salvo, per poi essere trasportata all’ospedale di Romano di Lombardia, dove è stata dimessa con una prognosi di 60 giorni.

La denuncia e l’arresto in flagranza

A quel punto la donna ha trovato il coraggio di denunciare tutto e proprio mentre si trovava in Commissariato a Treviglio, dove i poliziotti su delega della Procura stavano raccogliendo la sua deposizione, ha iniziato a ricevere telefonate e messaggi di morte da parte dell’ex compagno. L’intervento della Polizia di Stato con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bergamo ha permesso di ricostruire rapidamente i fatti e di adottare le dovute misure a tutela della vittima, portando all’arresto in flagranza dell’uomo che ora si trova in carcere.