Continuità, visione e nuovi progetti per il Circolo di Ricreazione Artistica nel suo cinquantesimo anno
Un ritorno che sa di continuità
L’Assemblea elettiva del Circolo di Ricreazione Artistica “Il Romanino” ha confermato all’unanimità Giacomo Valentini alla presidenza per i prossimi due anni. Una scelta che unisce memoria e slancio: Valentini è infatti uno degli otto soci fondatori che, nel lontano 1975, diedero vita a una realtà che oggi è tra le associazioni culturali più longeve di Romano. La nomina arriva al termine di un anno simbolico, quello del Cinquantesimo anniversario del Circolo, festeggiato lo scorso ottobre a Palazzo dei Muratori. Per Valentini si tratta della terza presidenza e, con un sorriso, ha commentato: “Se mi restituite la fiducia ogni vent’anni, sono pronto a ricominciare”. Una battuta che ben sintetizza il suo stile: impegno serio, toni leggeri, e un forte attaccamento alla storia del Romanino.
Le priorità: una nuova sede e un programma fitto
“Ringrazio le socie e i soci per la fiducia”, ha dichiarato il neo presidente. Il primo obiettivo è già sul tavolo: trovare una nuova sede che possa diventare “casa, laboratorio e vetrina” per chi coltiva la passione per l’arte. La ricerca di uno spazio stabile rappresenta il punto di partenza per rafforzare progetti ormai maturi e svilupparne di nuovi. Il calendario per il prossimo anno si annuncia ricco: riprenderanno i corsi di pittura dell’artista Paolo Grasselli, saranno attivati laboratori per ragazzi e adulti e nasceranno nuove collaborazioni con associazioni del territorio. Tra gli obiettivi dichiarati, anche quello di potenziare il ruolo del Circolo come luogo d’incontro tra generazioni e linguaggi artistici diversi. Il primo appuntamento di rilievo sarà la diciassettesima edizione del concorso di pittura, realizzata con il supporto dell’Amministrazione comunale: tema scelto, l’intelligenza artificiale nell’arte. Un argomento contemporaneo e stimolante, che il Romanino intende affrontare con curiosità e rigore.
“L’arte non ha paura del futuro — ha osservato Valentini — lo interroga, lo interpreta e, quando serve, lo prende in giro”.
Il futuro del Romanino: radici salde e nuovi rami
Il programma tracciato dalla nuova presidenza è chiaro: nessuna celebrazione fine a sé stessa, ma un lavoro concreto per rendere il Circolo un presidio culturale vivo, partecipato e capace di intercettare i cambiamenti.
“Vogliamo offrire opportunità di crescita a chi già ci conosce e aprire la porta a chi non ha ancora varcato la nostra soglia – ha affermato Valentini- L’obiettivo è duplice: consolidare le radici e stimolare lo sviluppo di nuovi rami, perché, dopo mezzo secolo di attività, il Romanino possa continuare a essere un laboratorio aperto di pratiche artistiche, capace di dialogare con la città e di rilanciare la propria missione culturale con energia e visione”.