E’ dai dolori più profondi che, spesso, nascono le idee migliori. Come quella di realizzare piccoli gioielli e accessori solidali capaci di donare speranza non solo a chi li riceve, ma anche a chi ci mette il cuore e l’anima per realizzarli. E’ il caso di Gloria Parimbelli e della sua iniziativa che in meno di un anno è già riuscita a donare un sostegno concreto a chi si prodiga al fianco dei bambini malati.
“Le Ali di Elvis”
Si chiama “Le Ali di Elvis” dal nome del suo bambino, volato in cielo troppo presto, a soli nove mesi. Una tragedia che ha colpito la famiglia Abbiati, papà Fabio e mamma Gloria – molto conosciuti in paese per la loro attività nell’edilizia e per la loro capacità di entrare in contatto con le persone – e i due fratellini Loris di 11 anni e Amos di 4.
Elvis, che in quei mesi aveva portato luce e amore tra le mura di casa, se n’è andato il 3 settembre 2024 per le conseguenze di un’infezione che se l’è portato via in pochissimo tempo. Da quel dolore, però, è nato un seme di speranza.
“Perdere un figlio è uno dei dolori più difficili da comprendere e a cui sopravvivere – ha raccontato mamma Gloria – ma non abbiamo mai voluto arrenderci alla sofferenza. Elvis è con noi, ci sono momenti più difficili di altri, ma l’amore della nostra famiglia, insieme all’affetto e al sostegno della comunità, ci ha permesso di non mollare”.
Un seme di speranza
Il progetto “Le Ali di Elvis” è arrivato poco dopo.
“Tutto è iniziato intorno a Natale, l’anno scorso – ha raccontato – quando il Comune ci ha invitato all’inaugurazione di una targa in memoria di Elvis all’asilo nido dove lo avevamo iscritto e che avrebbe iniziato a frequentare a breve. In quel momento, con il sostegno della comunità, ho capito che Elvis non passerà. Lui resterà lì, per sempre. Da quell’asilo sono passati tanti bambini, i suoi fratellini, e molti ne passeranno. Vedranno quella targa e forse di chiederanno quale sia stata la sua storia. Lì, ho capito che quell’esserci sempre avrebbe cambiato tutto”.
Quasi per gioco Gloria ha iniziato a realizzare dei piccoli ciondoli a forma di angelo e poi gioielli sempre più complessi e sempre «firmati» con quell’angioletto che rappresenta – per chi li riceve – un simbolo di protezione.
“Ho iniziato a regalarli alle persone a me care, agli amici, ai conoscenti – ha raccontato – Mi dava sollievo sapere che Elvis era un po’ con tutti loro. A me, al contempo, allenare la manualità mi ha aiutato ad alleggerire la testa e il cuore, mi consente di prendermi un tempo per me, per assecondare una vena creativa che ho sempre avuto”.
Poi, inaspettatamente, sono iniziate ad arrivare sempre più richieste.
“Il mio “catalogo” diciamo così, si è ampliato e ho iniziato a produrre collane, ciondoli per abbellire le borse, portaciucci, catenine per telefoni o per gli occhiali – ha aggiunto – di due cose però ero sicura: non avevo alcuna intenzione di guadagnarci e soprattutto non volevo che questo finisse per togliere tempo alla mia famiglia”.
Il ricavato in beneficenza agli Amici della Pediatria
Così è nata l’idea concreta de “Le Ali di Elvis” che, con la produzione di gioielli solidali, sostiene le associazioni che operano al fianco dei bambini.
“Tutto il ricavato viene devoluto in beneficenza – ha aggiunto – rilascio delle ricevute e tengo conto di tutte le entrate che mi hanno già permesso di effettuare la prima donazione”.
La consegna è avvenuta in una data speciale. Il 3 settembre scorso, infatti, in occasione dell’anniversario della scomparsa del piccolo Elvis, Gloria e Loris, sono stati accolti all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove hanno consegnato la donazione di 1500 euro all’associazione “Amici della pediatria”.
“Per la mia famiglia è una realtà molto importante – ha ricordato – nei giorni del ricovero di Elvis sono stati meravigliosi ed è stato naturale per me pensare a loro per la prima donazione. La somma andrà a finanziare la creazione di uno all’interno della Terapia intensiva pediatrica riservato alle famiglie: un posto dove possano fermarsi un attimo, mangiare qualcosa, piangere in silenzio senza dover restare in corridoio. Ancora più importante è stato poterlo fare in quel giorno: abbiamo dato un senso all’anniversario trasformando il dolore in speranza”.
Ora, “Le Ali di Elvis” ha preso decisamente il volo con sempre più richieste e tante persone che vogliono aiutare a far del bene nel ricordo di un piccolo angelo dagli occhi vispi che continuerà, nonostante tutto, a portare luce su tutti.