di Alessandro Bordogna
La nuova battaglia di Calderara e Maffioletti: “Salviamo i pini marittimi”. I consiglieri di minoranza Giovanni Calderara e Giuseppe Maffioletti hanno lanciato un appello ai cittadini per sensibilizzarli sulla situazione dei pini marittimi presenti in via Vailate, ad Agnadello, e in procinto di essere abbattuti. Ma il sindaco Stefano Samarati chiarisce: “Necessario, per la sicurezza”.
“Salviamo i pini marittimi”
“D’accordo, i pini marittimi non sono essenze locali ma fanno comunque parte dell’ecosistema mediterraneo – hanno spiegato i consiglieri – Quelli di Agnadello furono messi a dimora, in prossimità del cimitero e della palestra, negli anni ‘70. Del filare che costeggiava il vialetto del cimitero sono rimasti solo i ceppi, abbattimento ordinato dal sindaco in carica, che si professa ambientalista ma potrebbe ambire al “premio Attila”, visto che in sei anni di Amministrazione non ha fatto altro che abbattere piante che i suoi predecessori avevano messo a dimora. I 19 pini marittimi di via Vailate, scampati, per ora, sono oggettivamente molto belli da un punto di vista estetico e molto rigogliosi nella loro chioma sempreverde. Hanno un apparato radicale molto robusto che contribuisce alla stabilità delle piante ma, al tempo stesso, producono danni agli asfalti. Se non si effettuano manutenzioni periodiche, come si è sempre fatto in passato, tranne gli ultimi sei, i danni causati dalle radici diventano sempre più evidenti e mettono a rischio la sicurezza di chi transita nei paraggi. Che fare allora? La Giunta in carica pare abbia già deciso: li abbattiamo tutti e mettiamo a dimora essenze autoctone con apparati radicali meno problematici. Andrebbe però considerato che il patrimonio che si intende distruggere appartiene ai cittadini, la maggior parte dei quali considera i pini marittimi non come una specie aliena da eliminare, ma come un suggestivo elemento di arredo urbano da conservare. Un’altra considerazione: che esempio si vuol dare agli alunni ai quali viene insegnato il rispetto per la natura se poi il Comune abbatte proprio quel filare di sempreverdi che gli alunni stessi osservano dalle finestre delle loro aule? È questo l’insegnamento che il “sindaco ambientalista” vuol trasmettere? Le alternative esistono. Il contenimento dell’apparato radicale è possibile attuarlo con interventi mirati. Se siamo solo noi a protestare è certo che dei pini marittimi resteranno solo le foto ricordo”.
Samarati: “Questione di sicurezza”
“La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto”: il sindaco Stefano Samarati ha replicato ai consiglieri Maffioletti e Calderara sostenendo che, a suo malgrado, l’intervento risulta necessario per tutelare i cittadini.
“I 19 pini marittimi di via Vailate presentano da anni criticità strutturali e di sicurezza ormai non più gestibili con semplici interventi di manutenzione – ha spiegato il sindaco – È utile ricordare che proprio in passato, quando gli attuali consiglieri di “Comune democratico” erano in maggioranza, per “sistemare” gli avvallamenti causati dalle radici si intervenne tagliando in modo improprio asfalto e radici, per poi riasfaltare sopra. Il risultato di quella scelta è stato sotto gli occhi di tutti: i pini del viale del cimitero sono caduti al primo forte vento, mettendo a rischio la vita di un automobilista. Non si tratta di “un delitto contro la natura”, bensì di un atto di tutela della comunità e di gestione oculata delle risorse pubbliche. Basti ricordare che oltre 40mila euro erano già stati spesi in passato per tentativi di contenimento delle radici, senza risultati concreti. Continuare su quella strada significherebbe sprecare denaro pubblico e, peggio ancora, lasciare irrisolto un pericolo reale per tutti. La sostituzione dei pini marittimi con essenze autoctone più idonee non rappresenta una perdita, ma un investimento sul futuro. Chi amministra ha il dovere di fare scelte difficili, ma necessarie, guardando alla sicurezza e al bene collettivo, non all’effetto nostalgia. È paradossale che, se avessimo continuato ad adottare le stesse pratiche del passato, saremmo stati accusati di immobilismo, mentre ora che abbiamo deciso di affrontare definitivamente la questione veniamo comunque attaccati. Purtroppo, assistiamo ancora una volta al solito atteggiamento: criticare a prescindere, denigrare l’operato altrui anche quando è fondato su dati e scelte legittime. L’Amministrazione si affida a studi agronomici e tecnici per operare in modo responsabile e trasparente. A questo punto, mi chiedo se abbia ancora senso rispondere. A differenza del passato, questa Amministrazione ha individuato e ottenuto le risorse necessarie per mettere in totale sicurezza l’area. Non si può chiedere di essere parte attiva nelle decisioni sul territorio quando non si comprende il valore di investimenti come questo che guardano al futuro e alla sicurezza di tutti”.