La talea dell’albero di Giovanni Falcone mette radici nella scuola secondaria di primo grado “Tommaso Grossi”.
Le “Grossi” onorano Falcone
Il prezioso germoglio, proveniente dal celebre “ficus macrophylla” che cresce a Palermo davanti all’abitazione del giudice ucciso dalla mafia nella strage di Capaci del 1992, è stato affidato alle cure dell’istituto di via Colleoni dal Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità, che ogni anno ne distribuisce diversi esemplari su tutto il territorio italiano per diffondere la cultura della legalità e la cura per il patrimonio naturale.

Il messaggio della dirigente scolastica Zahora
“L’idea di accogliere la talea del ficus di Falcone è partita da una delle nostre commissioni di educazione civica ed è stata poi accolta da tutto il corpo docenti e studenti nell’ambito del progetto “Le nostre idee, le loro radici: un futuro di legalità” – ha riferito la dirigente scolastica Giuseppina Maria Zahora durante la cerimonia di consegna tenuta martedì 28 ottobre nella biblioteca dell’istituto, alla presenza del vicesindaco Pinuccia Prandina, del comandante della stazione dei carabinieri di Treviglio Luca Bencivenga, del maresciallo Gianfrancesco D’Ambrosio del Nucleo Biodiversità di Bosco Fontana, del presidente del Consiglio d’Istituto Fabio Mariani e del Nucleo Carabinieri Forestale di Curno – In questo evento si intrecciano educazione ambientale e Costituzione, non solo perché i nostri studenti si prenderanno cura di questa piantina mettendo in pratica le loro conoscenze ecologiche, ma anche perché essa contribuirà a moltiplicare la memoria dei valori di giustizia e legalità su cui è fondata la nostra Costituzione”.

Semi in tutta Italia
Gli stessi valori sono stati rimarcati anche dai rappresentanti di ciascuna classe che, oltre a dare prova delle loro abilità strumentali e canore attraverso alcune esibizioni musicali, hanno anche creato un “Monumento collettivo della responsabilità”, adornando il disegno di un. grande albero presente su una delle pareti della biblioteca con delle foglie su cui erano state incise le parole della legalità tanto care a Falcone, come coraggio, rispetto e libertà.
“Finora – ha commentato il maresciallo D’Ambrosio – in tutta Italia sono state consegnate oltre 2mila 300 talee dell’albero di Falcone, con l’intento di incentrare l’attenzione sulla legalità ambientale, sia perché bisogna prendersi cura di ogni esemplare, sia perché attraverso le talee si può diffondere nelle scuole il concetto di contrasto alla criminalità organizzata. L’idea di fondo è quella di passare il testimone di Falcone alle nuove generazioni che, per permettere alla pianta di sopravvivere e crescere, dovranno fornirle i giusti nutrienti concimandola con valori positivi, come il rispetto delle regole”.

Prandina: “Sarete l’humus che nutrirà questa pianta”
Per l’istituto Grossi quindi, coltivare la talea sarà il segno che impegno civile e tutela dell’ambiente possono camminare insieme verso la costruzione di un futuro migliore.
“Il pensiero di Falcone colpisce sempre tutta l’Italia – ha aggiunto la vicesindaco Prandina – Ricordarlo è doveroso e noi oggi, grazie al lavoro di questi ragazzi, dei carabinieri, dei docenti e della dirigente, abbiamo mantenuto vivo il suo ricordo, allestendo un evento che è testimonianza di legalità e giustizia calata sulla voce della nuove generazioni. Voi giovani sarete l’humus che nutrirà questa pianta con i vostri principi e i vostri valori. Dalla lotta alla mafia nasce sempre qualcosa di positivo: basti pensare che durante l’ultimo Consiglio comunale la nostra Amministrazione ha acquisito due beni sequestrati alla mafia che, grazie alla collaborazione di Prefettura, Questura, Carabinieri e Polizia di Stato, verranno poi affidati a persone con grande fragilità”.

Coltivale la legalità
Pertanto, su esempio di Falcone e delle istituzioni locali, gli studenti dell’istituto Grossi si sono impegnati a coltivare quotidianamente la legalità.
“I ragazzi devono avere il coraggio di portare avanti la legalità – ha sottolineato il luogotenente Bencivenga – Come diceva Falcone, la mafia è un fenomeno umano e in quanto tale ha un inizio e una fine. Tocca dunque ai giovani far sì che questa fine avvenga il prima possibile, per poter vivere in una società libera di esprimersi e autodeterminarsi, piuttosto che in una società mafiosa in cui ogni sogno viene distrutto”.
“Oggi stiamo piantando una memoria viva che si alimenterà con i sogni di questi ragazzi – gli ha fatto eco il presidente Mariani – Questo piccolo albero rappresenta la continuità della memoria e la forza della speranza. Prendersene cura significa prendersi cura anche dell’onestà, della giustizia e del coraggio di dire no all’illegalità e al silenzio. I giovani possono essere come quest’albero, radicati nei valori giusti. Il mio augurio è che, crescendo insieme a lui, si ricordino ogni giorno che la legalità non si insegna soltanto, si coltiva”.