La nuova amministrazione guidata da Lorena Boni punta a invertire la rotta, con un piano di riduzione della cementificazione e di recupero del tessuto urbano.
Un fenomeno che cambia il volto del territorio
Il consumo di suolo in provincia di Bergamo continua a destare preoccupazione. Secondo i dati diffusi da Legambiente Lombardia e Ispra, la Bergamasca è tra le aree regionali più colpite dall’avanzata di cemento e asfalto. La direttrice logistica Brescia–Bergamo–Milano è oggi il cuore pulsante di questa trasformazione, responsabile da sola del 52% del suolo consumato in Lombardia nel 2024. Calcinate, in particolare, figura tra i comuni più esposti: 348,88 ettari di suolo ormai impermeabilizzati e un incremento del 10,54% in un solo anno. Un dato che segna la perdita progressiva di terreni agricoli e aree verdi, sostituiti da poli logistici e produttivi che stanno ridisegnando il paesaggio e mettendo sotto pressione la qualità della vita locale.
Calcinate, cartina di tornasole della Bergamasca
Il caso di Calcinate è diventato il simbolo di un equilibrio perduto. Un comune di medie dimensioni, tradizionalmente agricolo, che negli ultimi anni ha visto moltiplicarsi i capannoni industriali e ridursi drasticamente gli spazi naturali. Un segnale, secondo molti osservatori, di un modello di sviluppo che rischia di compromettere il futuro ambientale e sociale dell’intera provincia.
Come nel resto della Bergamasca, il consumo di suolo non è più solo una cifra nei rapporti ambientali: è un problema tangibile che riguarda la vivibilità dei centri abitati, la sostenibilità delle infrastrutture e il senso di identità delle comunità locali.
La svolta annunciata dal nuovo sindaco Lorena Boni
In questo contesto, la nuova amministrazione comunale guidata da Lorena Boni e dalla lista civica “Controcorrente per Calcinate” promette un cambio di passo. Durante la campagna elettorale, la riduzione della cementificazione è stata indicata come una delle priorità assolute del programma, con l’obiettivo di adeguarsi alle direttive di Regione Lombardia e della Provincia. L’intento è quello di restituire a Calcinate un ruolo attivo e identitario, non più come semplice zona industriale o dormitorio, ma come comunità coesa e sostenibile. Un impegno che, se attuato, potrebbe trasformare Calcinate da simbolo del consumo di suolo a modello di rigenerazione territoriale per tutta la Bergamasca.
“La riduzione del consumo di suolo è una nostra priorità – ha dichiarato il sindaco Boni –. Non sarà un consumo zero, ma vogliamo tradurre nel PGT una strategia concreta per invertire il trend del passato, quando il territorio è stato cementificato senza programmazione e senza ascoltare i cittadini”.