di Sharon Vassallo
L’omelia tra la “sua” gente e quell’impegno preso con le periferie: monsignor Zaccaria Mauro Bonalumi ha fatto il suo ingresso ufficiale nella Comunità pastorale “Madonna delle Lacrime” di Treviglio e Castel Rozzone.
Benvenuto monsignor Zaccaria
La celebrazione di domenica scorsa è iniziata al Santuario della Madonna delle Lacrime, dove numerosi fedeli, sacerdoti e autorità civili si sono riuniti per accogliere il nuovo pastore. Un lungo corteo ha poi attraversato via Galliari fino a piazza Manara, dove i sindaci di Treviglio, Juri Imeri, di Castel Rozzone, Luigi Giovanni Rozzoni, e di Peschiera Borromeo, Andrea Coden (città in cui monsignor Bonalumi ha svolto il suo precedente ministero), hanno rivolto parole di saluto e di augurio per l’inizio del suo nuovo cammino pastorale.
La giornata è proseguita con la celebrazione eucaristica nella Basilica di San Martino, gremita di fedeli e colma di emozione. Nell’omelia, il nuovo parroco ha espresso il desiderio di vivere il proprio servizio con umiltà, ascolto e dedizione, ricordando che la vocazione sacerdotale è prima di tutto un dono e una responsabilità al servizio del popolo di Dio. Al termine della celebrazione, la comunità si è ritrovata in piazza Manara per un momento di fraternità e festa, sigillando con gratitudine e gioia una giornata di grazia e di comunione.
Imeri e il valore della collaborazione
Nel suo intervento, il sindaco Juri Imeri ha espresso gratitudine e vicinanza a nome della città.
“Don Zaccaria, ti accogliamo ufficialmente con grande gioia e partecipazione della nostra città e della nostra comunità pastorale – ha detto il primo cittadino – In queste prime settimane trascorse a Treviglio abbiamo avuto modo di conoscerti e di apprezzare la tua volontà di essere presente in tutte le parrocchie e in tutti i luoghi della città. Il tuo approccio attento e discreto ha rivelato fin da subito il desiderio autentico di far parte della nostra realtà e di coltivare relazioni in una logica di reciproca responsabilità verso i giovani, le famiglie e, in modo particolare, verso le persone più fragili”.
Imeri ha poi sottolineato il valore della collaborazione tra istituzioni civili e Chiesa: “Sono già nati tanti progetti culturali da questa sintonia, segno tangibile di un dialogo fecondo tra realtà che, pur con ruoli diversi, condividono uno scopo comune – ha proseguito il sindaco trevigliese – Siamo certi, don Zaccaria, che il tuo servizio sarà guidato da uno spirito di collaborazione, fiducia e ascolto, per costruire insieme percorsi di crescita che mettano sempre al centro il valore di ogni persona”.
Richiamando i tre luoghi simbolici attraversati dal corteo (Santuario, Municipio e Basilica), il sindaco ha poi aggiunto che sono “tre luoghi cari a Treviglio e a tutta la comunità, che accompagneranno il tuo nuovo cammino pastorale”. Infine, Imeri ha concluso con un augurio affettuoso: “A nome dell’amministrazione comunale e di tutti i cittadini, ti rinnovo un caloroso benvenuto e l’augurio di sentirti a casa. Oggi la nostra comunità ti accoglie non solo come pastore, ma come compagno di viaggio. Benvenuto a Treviglio e nella nostra comunità parrocchiale”.

L’impegno verso i più fragili
Il sindaco di Castel Rozzone ha successivamente richiamato il valore della fede condivisa e della responsabilità verso le persone più fragili: “In comunione di fede – ha detto Rozzoni – oggi affidiamo in modo particolare i più fragili e i giovani, affinché si sentano sempre valorizzati negli ambienti che frequentano, soprattutto negli oratori, luoghi di accoglienza, educazione e crescita sociale. Pensiamo anche agli anziani, risorsa inestimabile della nostra comunità, esempi di saggezza e speranza nonostante le difficoltà dell’età”.
Ha poi sottolineato l’impegno comune nel costruire una comunità solidale: “Siamo una comunità viva e accogliente, nella parte più orientale della diocesi, ai confini con quelle di Bergamo e Cremona – ha sottolineato – Qui la periferia non è sinonimo di isolamento, ma di legami, collaborazione e ascolto. Valori che hanno come fondamento e come scopo il bene comune”. Rozzoni ha infine concluso rinnovando la vicinanza al nuovo parroco: “Siamo consapevoli della responsabilità che accompagna il tuo incarico, ma certi che, nella condivisione e nella collaborazione, sapremo camminare insieme con fiducia”.
Il sindaco di Peschiera Borromeo Andrea Coden ha poi portato il saluto della comunità dove monsignor Bonalumi ha svolto il suo precedente ministero.
“Non potevo mancare – ha sottolineato – Sono felice che la comunità di Peschiera sia qui oggi ad accompagnarti, don Zaccaria. Hai lasciato tanto nei nostri cuori, e sono certo che farai lo stesso qui a Treviglio. La tua capacità di abbracciare le persone, accoglierle, ascoltarle e capirle è il tuo più grande dono. Continua a farlo, con il tuo sorriso”.
L’omelia tra i fedeli
Durante l’omelia, monsignor Bonalumi ha scelto di scendere dall’altare e parlare in mezzo alla sua gente, in un gesto semplice ma denso di significato. La sua voce, segnata dall’emozione, ha rivelato la commozione di chi si sente parte viva della comunità che ora è chiamato a guidare.
“Ho trovato tanta accoglienza nei mini ingressi che ho fatto in ogni parrocchia, perché prima di questo ingresso ufficiale ho voluto celebrare la Messa in tutte le chiese sorelle della comunità pastorale – ha spiegato – Ovunque ho ricevuto un’accoglienza inaspettata: bastava un saluto per ricevere affetto e vicinanza. Di questo sono molto riconoscente”.
“Voglio visitare le periferie”
Il nuovo parroco ha poi condiviso il suo stupore e la sua gratitudine per il calore della gente, riconoscendolo come un incoraggiamento a iniziare bene il suo ministero. Con grande semplicità, ha rivelato anche un impegno concreto: “Ho preso un impegno: voglio visitare le periferie della nostra pastorale, soprattutto le persone sole, i malati, chi è in difficoltà. Per queste persone — credenti o no — ricevere la visita del parroco, e in particolare del prevosto, può essere una grande consolazione e un sostegno”.
Parole che hanno suscitato un lungo applauso, segno di una comunità che ha percepito in lui un pastore vicino, autentico e pronto a camminare accanto a tutti, senza distinzione e senza fretta, “indipendentemente dal tempo che ci vorrà”. L’emozione ha raggiunto il suo culmine quando, tra sorrisi e commozione, la comunità gli ha donato due simbolici “benvenuti”: una foto della Madonna delle Lacrime, segno della protezione materna a cui la città si affida, e un paio di scarpette da ginnastica, dono affettuoso e ironico che racconta non solo la passione di don Zaccaria per le passeggiate del mattino, ma anche i tanti chilometri che la comunità percorrerà al suo fianco in questo nuovo cammino di fede.
GUARDA LA GALLERY (3 foto)