Cronaca

Viveva da nababbo, sequestrati 1,3 milioni di beni a un ex commercialista bergamasco già in carcere

Nel corso degli anni era riuscito ad accumulare illecitamente ben 15.720.485 euro, con truffe e reati economici soprattutto ai danni dello Stato

Viveva da nababbo, sequestrati 1,3 milioni di beni a un ex commercialista bergamasco già in carcere

Nel corso degli anni era riuscito ad accumulare illecitamente ben 15.720.485 euro, con truffe e reati economici soprattutto ai danni dello Stato. Una vita da nababbo – che sulla carta non poteva permettersi – e che ha portato, alla fine, al suo arresto. Ma questa mattina, 30 ottobre 2025, la Guardia di Finanza di Bergamo e la Polizia di Stato di Bergamo hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca emesso dalla Corte d’Appello di Brescia (Sezione Misure di Prevenzione), per beni immobili e valori pari a circa 1,3 milioni di euro.

Sequestrati i beni di un ex commercialista

La misura, emessa il 21 ottobre 2025 dalla Corte d’Appello di Brescia, è diretta a un ex commercialista bergamasco, cancellato dall’Albo nel 2005, attualmente detenuto – dopo un periodo di latitanza in Romania – per numerosi reati, tra i quali truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, truffa aggravata ai danni dello Stato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e false comunicazioni sociali.

L’attività di indagine, condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, ha permesso di scoprire l’attività proseguita fino al 2022 – l’anno in cui è stato arrestato –  finalizzata a trarre ingenti profitti illeciti. Soldi con cui l’ex commercialista ha poi potuto acquistare immobili e valori oggi confiscati.

Una vita da nababbo

L’ex commercialista, come si legge nelle sentenze emesse tra il 2011 e il 2016, avvalendosi di numerosi prestanomi, ha rivestito il ruolo di amministratore di fatto di società commettendo diversi delitti in ambito economico, soprattutto a danno dello Stato, che gli hanno permesso di accumulare illecitamente ben 15.720.485 euro.

Le indagini, che hanno portato anche al tracciamento di movimentazioni finanziarie transnazionali, hanno permesso di dimostrare la pericolosità sociale dell’ex funzionario, evidenziando – in particolare – l’ingente sproporzione del suo tenore di vita e del patrimonio accumulato, rispetto alla sua reale e lecita capacità economica.

Latitante per dieci anni

Consapevole della sua posizione e prima che le varie sentenze di condanna diventassero definitive, si è reso irreperibile sul territorio nazionale restando per oltre dieci anni in Romania sotto falso nome. Proprio in Romania il soggetto è stato arrestato su mandato di cattura nazionale per aver utilizzato un documento falso. Estradato in Italia, sta oggi scontando in carcere una condanna a 19 anni, 8 mesi e 11 giorni di reclusione. Gli accertamenti effettuati hanno inoltre appurato che la sua latitanza era stata favorita da una società bergamasca, di cui era amministratore di fatto, che lo finanziava trasferendo parte del proprio denaro su conti rumeni.