Politica

Dopo il “terremoto” politico in Consiglio comunale non mancano i colpi di scena

Una seduta lampo, in cui non si è fatto cenno alla crisi politica delle ultime settimane ma non sono mancate le "scosse di assestamento"

Dopo il “terremoto” politico in Consiglio comunale non mancano i colpi di scena

Al primo Consiglio comunale di Caravaggio , ieri, mercoledì 29 ottobre, dopo il “terremoto politico” delle ultime settimane non sono mancati i colpi di scena.

Singolare disposizione dei gruppi consiliari

Un Consiglio comunale sui generis quello che è andato in scena  a Caravaggio dopo la crisi innescata dai Dem, che hanno lasciato la maggioranza seguiti da due civici. In primo luogo per la nuova disposizione dei gruppi consiliari che, a causa della conformazione dell’impianto audio, si sono ritrovati “mischiati”: il “Gruppo Misto” infatti è finito a fianco della maggioranza, con un certo disappunto dei tre consiglieri presenti, vale a dire Rocco Lombardo, Diana Castagna e Paolo Vicario. E il quarto? Non c’era.

Consigliere assente per la partita della Juventus

Giuseppe Ambrosini è risultato assente e non appena il segretario comunale ha letto in Aula la motivazione addotta dal consigliere tutti hanno sgranato gli occhi.

“Avendo preso impegno da mesi con cittadino di Caravaggio per vedere lo stadio Allianz Torino, ossia una partita della Juventus, non posso partecipare al Consiglio comunale”.

Una lettura che ha avuto l’effetto di un siluro: la scelta di Ambrosini infatti ha prima suscitato incredulità e poi ilarità.

Insediato il nuovo assessore

Il sindaco Claudio Bolandrini è passato poi alla nomina del nuovo assessore alle Politiche alla persona, Inclusione e Istruzione Licia Capetti, civica di area centrodestra (civica candidata nella lista della Lega di Ettore Pirovano nel 2016 per la questione delle quote rosa) un altro colpo assestato agli ex alleati che avevano rifiutato Matilde Tura, Pd.

“Ringrazio il sindaco che mi ha invitata a far parte di questa Amministrazione dandomi modo di restituire qualcosa del tanto che ho ricevuto in termini umani ed esperienziali nella mia lunga vita e altrettanto lunga carriera professionale – ha esordito Capetti – Ho accettato perché credo nelle istituzioni e in quello che possono e debbono fare a favore dei cittadini. L’ho fatto con due consapevolezze: la prima è che a questo punto del mandato gran parte del lavoro è stato efficacemente organizzato secondo il programma, per quanto mi riguarda condivisibile, quindi quella che sarà la mia azione futura non potrà che essere nel solco della continuità. La seconda è che ci troviamo in un periodo in cui i bisogni aumentano esponenzialmente e reperire risorse invece è sempre più difficile: credo che quello che può fare la differenza è il lavoro di squadra. Una squadra dove ciascuno nel suo ruolo e, soprattutto, con la propria sensibilità concorre a un obiettivo comune, il bene di Caravaggio. Nei colleghi della Giunta, nella responsabile d’area e negli uffici con i quali ho già cominciato a relazionarmi questa squadra l’ho trovata. E sono certa che la troverò anche in Consiglio, augurandomi che da qui alla fine del mandato il mood possa essere assertività”.

Consiglio
L’assessore Licia Capetti

Commissioni, saltano le presidenze di Vicario e Bena

Se qualcuno si aspettava un intervento del sindaco sul terremoto che ha scosso la maggioranza è rimasto deluso. Il presidente del Consiglio Carlo Mangoni infatti ha solo fatto accenno al passaggio di cinque consiglieri in minoranza per rendere nota la composizione delle commissioni consiliari permanenti.

“Per la commissione Affari generali Alice Valimberti, Andrea Castiglioni, Guglielmo Paluschi, Mariella Sapelli, Enrico Premoli, Giuseppe Prevedini, Rocco Lombardo, Giuseppe Ambrosini e Carlo Mangoni – ha detto – Per la commissione Qualità della vita Alice Valimberti, Maria Rosa Castagna, Mariella Sapelli, Ilaria Bena, Enrico Premoli, Rocco Lombardo, Paolo Vicario, Mauro Colpani e Daniel Facchinetti; per la commissione Territorio e Ambiente Andrea Castiglioni, Guglielmo Paluschi, Maria Rosa Castagna, Elisa Gatti, Giuseppe Prevedini, Diana Castagna, Paolo Vicario, Daniel Facchinetti e Carlo Mangoni. Le commissioni riunite hanno espresso i loro presidenti: per gli Affari Generali Valimberti, per Qualità della vita Lombardo (al posto di Bena) e per Territorio e Ambiente Paluschi (al posto di Vicario)”.

Nessuna continuità dunque per le presidenze di Vicario e Bena, altri due ex alleati su chi è scattata la mannaia, “promosso” invece Lombardo, come noto tra i nuovi “pilastri” della maggioranza.

Prima schermaglia tra sindaco e Pd

Un accenno al nuovo ruolo del Pd come gruppo di minoranza l’ha fatto Premoli, esprimendosi circa le nuove normative sull’affidamento del servizio di tesoreria comunale.

“Per questo punto e per il prossimo il gruppo del Partito Democratico voterà a favore in quanto sono due punti molto tecnici in coerenza con il programma elettorale e le linee di mandato. In senso più ampio questo stesso gruppo analizzerà punto per punto e voterà in base all’aderenza delle azioni al programma elettorale con cui si era presentato alle elezioni, non facendo ostruzionismo ma agendo con senso di responsabilità verso i cittadini, senso critico e d’analisi, portando anche proposte costruttive e migliorative”.

Ma Bolandrini l’ha stroncato.

“Ringrazio e tengo a precisare che trattandosi di una normativa sopraggiunta non rientrava nel programma di mandato”.

Gelo. Poi la seduta si è avviata verso la fine, e nemmeno nelle comunicazioni finali da nessuna delle parti in causa è arrivato un intervento che spiegasse al pubblico una crisi che si è consumata completamente fuori dalla sede deputata.

Consiglio

Prevedini: “Mi aspettavo un chiarimento”

“Dopo tutto quello che è successo mi aspettavo un punto all’ordine del giorno ad hoc o almeno un chiarimento da parte dell’Amministrazione nelle comunicazioni e la parola ai consiglieri passati in minoranza – ha tenuto a rimarcare il capogruppo leghista Prevedini, a margine della seduta – confusionaria anche la disposizione dei consiglieri. Mi domando anche la ragione della presidenza di una commissione affidata a Lombardo, si è parlato di continuità per Valimberti ma non per Vicario e Bena, visto che si sono utilizzati i voti delle minoranze”.

Un Consiglio singolare in tutto, anche nella durata: meno di venti minuti.