“In un mondo che mette al centro l’innovazione e la competitività, nella bergamasca l’agricoltura di montagna e la tutela delle foreste sono attività importanti che sostengono l’economia locale – ha affermato il consigliere regionale Ivan Rota di Forza Italia -. Proprio per questo sono contento che la Regione abbia messo a disposizione per il biennio 2025-2026 risorse per complessivi 60 milioni di euro a sostegno di chi, nelle nostre valli, lavora per coltivare la terra, gestendo al contempo boschi e sentieri, garantendo la tenuta del territorio”.
Regione sostiene l’agricoltura di montagna e le foreste lombarde
Nelle cinque principali valli bergamasche si coltivano mais, frumento, segale, orzo e diversi tipi di ortaggi e frutta.
“Nelle montagne e valli orobiche ci sono tanti esempi di ‘agricoltori eroici’ che, quotidianamente, con fatica e impegno, portano avanti la loro attività – ha proseguito Rota -. Non è certo un lavoro facile nonostante tecnologie e macchinari siano ormai presenti anche nell’agricoltura di montagna; in queste zone, già complicate per la morfologia del terreno, bisogna confrontarsi con le condizioni climatiche, che a volte danneggiano le coltivazioni. Poter contare sul sostegno concreto da parte delle istituzioni aiuta ed è sicuramente un buon punto di partenza”.
Anche le foreste bergamasche si trovano principalmente nelle aree montuose, con il Parco delle Orobie Bergamasche che comprende vaste estensioni di boschi, e altre aree protette come la Foresta Regionale Val di Scalve e la Riserva Naturale Boschi del Giovetto di Paline.
“Le aree boschive nelle nostre zone sono molto estese e riuscire ad effettuare una manutenzione costante richiede un forte impegno economico che Parchi e Consorzi non possono sostenere da soli – ha concluso Rota -. Per questo il finanziamento biennale di Regione Lombardia si può tradurre in una boccata di ossigeno per proteggere i nostri polmoni verdi, che ogni anno subiscono condizioni climatiche sempre più estreme”.
Il pacchetto di misure comprende tra l’altro: 17 milioni di euro per il sostegno alle imprese agricole in zone svantaggiate, attraverso contributi a ettaro; 2 milioni per supportare le strutture tecniche di montagna come malghe e alpeggi; 7 milioni destinati alla salvaguardia ambientale, alla sorveglianza e alla prevenzione degli incendi boschivi, 28 milioni per gli investimenti necessari a proteggere le foreste, contrastare i rischi naturali e ripristinare le aree colpite da eventi meteorologici estremi. Cui si sommano altri interventi per circa 2 milioni.