Cronaca

Protesta animalista, annullato il Palio degli asini, gli organizzatori: “Ricevute minacce”. “No, solo diffide”

La comunicazione ufficiale è arrivata questa mattina da parte del Gruppo Bartolomeo Colleoni in accordo con il Comune, Busetti: "Segnalazioni ad Ats"

Protesta animalista, annullato il Palio degli asini, gli organizzatori: “Ricevute minacce”. “No, solo diffide”

Solo il Covid era riuscito a fermare – ma solo temporaneamente – il Palio dei Cantù di Martinengo. Una tradizione che quest’anno era pronta a spegnere 45 candeline e che invece si è arresa sotto  le minacce  legali delle associazioni degli animalisti, da sempre contrari alla folkloristica camminata degli asinelli.

Annullato il Palio degli asini

A comunicarlo ufficialmente questa mattina, 17 ottobre 2025, è stato il Gruppo Bartolomeo Colleoni, in accordo con il Comune di Martinengo. Una decisione presa, come si legge nella nota diffusa, “anche a seguito delle minacce ricevute dai gruppi AVI e animalisti, a tutela del pubblico presente”. Così, dopo anni di tradizione, la “Camminata allegro andante” degli asini inizialmente prevista per domenica 19 ottobre è stata annullata.

La richiesta di Ats

A far pendere l’ago della bilancia verso la decisione di cancellare un evento storico per la città, è stata la comunicazione arrivata in Comune nei giorni scorsi da parte di Ats Bergamo. Un vero mail-bombing, quello organizzato dalle quattro associazioni nei confronti sia del Comune dell’Agenzia per la tutela della salute, che si occupa anche di polizia veterinaria. Alla fine, la stessa Ats di Bergamo ha quindi contattato il primo cittadino, che di fronte ai rilievi normativi in materia di benessere animale, ha dovuto “attenersi” e sospendere l’evento.

“A quanto pare sono arrivate oltre 60 segnalazioni da tutta Italia da parte di gruppi e associazioni di animalisti – ha spiegato il sindaco Pasquale Busetti – Segnalazioni che parlano di violazioni e rischio maltrattamenti. Una decisione che prendiamo con rammarico, mi dispiace molto per il Gruppo Bartolomeo Colleoni che si impegna ogni anno senza risparmiarsi”.

“Animali mai maltrattati”

Tra le criticità evidenziati dagli animalisti, Fronte Animalista e Avi (Associazione Vegani Internazionale) in particolare, c’è anche la condizione della pavimentazione che già una decina d’anni fa aveva portato a chiedere di ricoprire i sampietrini del centro storico con un strato di sabbia di dieci centimetri. Un’operazione a dir poco complicata, se non impossibile. Ma dal Comune non sono mai mancate le rassicurazioni sull’ottimo stato degli animali e l’assenza di maltrattamenti. “Dopo tutto non si tratta di una corsa, ma di una camminata, nessun animale ne ha mai sofferto”, ha concluso il sindaco.

Avi, Uti per tutti, Fronte animalista, Task Force animalista

“Abbiamo mandato delle diffide, nessuna minaccia – è la pronta replica delle tre associazioni interessate, Avi, Uti per tutti, Fronte animalista, Task Force animalista, per voce di Floriana Lupis, presidente dell’Associazione vegani internazionale – Manca la salvaguardia degli animali, tutto qui. Nessuna minaccia nei confronti del sindaco, né della cittadinanza: semplicemente, semmai, una minaccia legale”.  “Utilizzare ogni tipo di animale per questi pali è una violenza” conclude l’attivista.

“Una tradizione paesana che nel 2025 non ha alcuna ragione d’essere e quindi soggetta a denunce, nel rispetto della normativa nazionale a tutela animale” conferma Carolina Sala, presidente di “Task Force Animalista – Associazione a Tutela Legislativa Animale e Ambiente”.

La diffida: “Stress, sofferenza e impiego improprio”

“Dal programma pubblicato dall’Amministrazione comunale, l’evento risulta descritto come “camminata”, mentre le immagini videografiche delle scorse edizioni (in particolare dell’anno 2015 e 2019) documentano una vera e propria competizione con utilizzo improprio e non conforme di animali vivi” si legge nella diffida. “Non è più tollerabile che gli animali si trovino in simili condizioni di stress, sofferenza e impiego improprio e vengano, come nel caso di eventi del genere, ridotti a meri strumenti di divertimento in nome di una presunta tradizione. Si ricorda sul punto, inoltre, come molte città hanno già dimostrato che è possibile mantenere il valore storico e comunitario di un evento senza incorrere in selvagge pratiche di sfruttamento degli animali. Un esempio è il Palio di Ferrara, attualmente corso senza cavalli o le numerose rievocazioni che hanno adottato formule simboliche ed inclusive, sostituendo gli animali con gare di abilità umana, cortei in costume o competizioni allegoriche” continua il documento.

Confermato il presidio di domenica

Le associazioni hanno inoltre fatto sapere che l’annunciato presidio a Martinengo, domenica, probabilmente si terrà ugualmente, nonostante l’annullamento della corsa, per “monitorare” e verificare che lo stop sia effettivamente rispettato.

L’opposizione: “Solidarietà agli organizzatori”

“Non è una novità che spesso il folklore entri in contrasto con ciò che le associazioni animaliste vorrebbero imporre – è il commento del gruppo di opposizione ‘Mario Seghezzi Sindaco – Centrodestra Martinengo’ – Allo stesso modo non è una novità che le suddette associazioni animaliste cerchino in ogni modo di cancellare dalla tradizione martinenghese la passeggiata degli asini che ha da sempre contraddistinto il nostro evento, capace di coinvolgere la popolazione e di essere fonte di attrattività per tantissimi turisti. Da anni ormai lo svolgimento di questo evento è garantito da una commissione che ne valuta la conformità e di anno in anno impone regole sempre più restrittive. La responsabilità per lo svolgimento di questo evento però ricade interamente sul sindaco e sulla giunta comunale, il nostro gruppo consiliare lo sa bene e abbiamo il fondato sospetto che la natura della decisione non sia associativa ma amministrativa. Ci chiediamo come sia possibile che solamente a due giorni dallo svolgimento della manifestazione si sia arrivati a cedere alle minacce che da anni non hanno minimamente scalfito lo spirito di iniziativa di tutte le precedenti amministrazioni. Questa situazione crea un pericoloso precedente e mette a rischio la nostra millenaria identità cittadina; se non è l’amministrazione a tutelare queste tradizioni e ad assumersi la responsabilità, al fine di tramandare questo prezioso patrimonio storico, chi lo dovrebbe fare? Non ci risulta poi che eventi analoghi sul territorio italiano abbiano improvvisamente chiuso i battenti. Esprimiamo la massima solidarietà alle associazioni che, da anni, per l’intera durata dell’anno organizzano in maniera meticolosa questa manifestazione, quest’anno mutilata”.