A dare la notizia della crisi è lo stesso segretario Mirko Gatti.
“Il coordinamento del Circolo del Partito Democratico di Caravaggio ha richiesto al proprio Gruppo Consiliare di ritirare l’appoggio all’Amministrazione uscente” fa sapere.
Poi spiega le ragioni della scelta.
“La coalizione è nata attorno a un programma condiviso in cui crediamo, a cui siamo rimasti gli unici ad aver tentato di mantenere fede fino alla fine – ha detto – Questa decisione arriva in risposta alla esplicita volontà del sindaco uscente di rifiutare qualsiasi condivisione nel presente e nel futuro. L’autoproclamato ‘civico senza tessere di partito’ ha deciso di pensare al dopo, conscio che con il Partito democratico non bastano gli accordi sulle nomine, ma servono idee e programmi. A Caravaggio servono soluzioni per le persone anziane, per i giovani che non riescono a trovare una casa, per una comunità che rischia di sgretolarsi, per una città che non riesce a valorizzarsi davvero. Ma a lui serve altro”.
“Siamo sicuri – continua Gatti – che così Bolandrini potrà finalmente entrare in coalizione di destra con Forza Italia. Lì, se lo vorranno, potrebbe trovare l’ambiente naturale e la sperata compagnia con cui fare accordi su nomi e nomine”.
Mirko Gatti
Cosa succede ora?
Sono tre i consiglieri del Pd che ormai da più di un anno sono in maggioranza come “separati in casa”, e che dovrebbero votare la sfiducia al sindaco nel prossimo Consiglio comunale: Ilaria Bena, Enrico Premoli ed Elisa Gatti.
Se veramente la attuale maggioranza non avrà, dal prossimo Consiglio comunale, i numeri in Consiglio, si aprirebbero le porte per la decadenza della Giunta e per il commissariamento del Comune. È tuttavia abbastanza improbabile che sia questo il destino di Caravaggio, almeno stando a quanto emerge dai corridoi. Più probabile è che “in sostegno” dell’Esecutivo Bolandrini arrivino dalle minoranza di centrodestra almeno due o tre consiglieri, così da evitare la crisi. Si tratterebbe di due consiglieri che alle ultime Comunali avevano candidato il civico azzurro Carlo Mangoni: Daniel Facchinetti (lista “Insieme con Baruffi”) e Mauro Colpani (lista “Caravaggio popolare e solidale, di Mangoni). Stessa ipotesi per l’ex leghista, ora del Gruppo Misto Rocco Lombardo (primo tesserato bergamasco del Partito popolare del Nord) che da settimane è dato come “in avvicinamento” a Bolandrini. Potrebbero entrare in maggioranza facendo di fatto “cambiare colore” alla città.
All’opposizione, in questo nuovo scenario, resterebbero quindi soltanto Giuseppe Prevedini (Lega), Diana Castagna (ex leghista ora nel Misto) e, appunto, i tre dem fuoriusciti.
Due civici “in bilico”?
In realtà però sarà solo dalla probabile prossima verifica di maggioranza che si capirà esattamente quali saranno gli equilibri del nuovo corso: anche due consiglieri civici, Paolo Vicario e Giuseppe Ambrosini,avevano ormai più di un anno fa “fatto mancare” il sostegno a Boladrini alle Provinciali, insieme ai dem. E potrebbero quindi seguire i dem anche in questa (tardiva) crisi. I numeri, in ogni caso, sarebbero comunque sufficienti al sindaco per portare a termine il mandato. Almeno “in teoria”.
Bolandrini: “Strabismo politico del Pd”
Durissimo il commento del sindaco Claudio Bolandrini, che bolla la scelta del Pd come figlia di uno “strabismo politico”.
“Prendo atto dello strabismo politico del Partito democratico manifestato dalla segreteria provinciale e locale – ha commentato seccamente – A livello provinciale insegue un modello basato su un ‘approccio civico e trasversale’ e sulle ‘porte aperte’ corteggiando Lega e Forza Italia. A Caravaggio prima chiude il dialogo e poi si chiama fuori dal progetto civico condiviso in questi 9 anni, perché non è stato in grado di fare sintesi sulla proposta di nomina di un assessore tesserato Pd e non è stato capace di trovare in un mese una persona altrettanto competente e preparata da proporre come alternativa alla dott.ssa Matilde Tura. La proposta di Elisa Marchesi infatti, avanzata senza neppure aver prima sondato la disponibilità della diretta interessata è un’opzione di fantasia semplicemente impercorribile perché nominata dal sottoscritto alla presidenza della Rsa ‘Anni Sereni’, dove non può e non vuole abbandonare il lavoro che grazie alle sue competenze e impegno sta dando ottimi risultati. Presidenza per la quale nel febbraio 2024 si era candidato lo stesso segretario Mirko Gatti”.
Poi i ringraziamenti alla consigliera trevigliese che avrebbe voluto suo assessore.
“Ringrazio la dott.ssa Tura per aver valutato di mettersi a disposizione del centrosinistra e provare a ricucire l’alleanza – ha concluso – accetto con rammarico la sua decisione ma comprendo le ragioni che l’hanno portata a non accettare la nomina a seguito di un veto del partito sulla sua persona, veto che l’equilibrismo e il politichese delle segreterie non sono riusciti a nascondere. Nei prossimi giorni nominerò il nuovo assessore. La città di Caravaggio non ha bisogno di apprendisti politici ma di amministratori competenti che si impegnino al massimo delle proprie capacità al servizio della comunità per raggiungere gli obiettivi del programma di mandato e finire quanto rimane da portare a termine: caserma dei carabinieri, nuovo asilo nido, scuole sicure, housing sociale nell’ex orfanotrofio di via Polidoro Caldara, riqualificazione del bocciodromo, rotatoria di Vidalengo… il lavoro certo non manca per chi ama Caravaggio e vuole realmente prendersi cura della comunità!”.
Claudio Bolandrini
Le reazioni a caldo
Prevedini: “No comment”
Per ora il capogruppo della Lega Giuseppe Prevedini non commenta, attende gli sviluppi della vicenda e il prossimo Consiglio comunale.
Castagna: “Fossi stata Dem l’avrei fatto prima”
“Ovviamente sono e rimango all’opposizione – ha detto – ma se devo commentare la scelta dei Dem posso dire che, se fossi stata al loro posto, per coerenza l’avrei fatto prima, quando il sindaco ha deciso di candidarsi in Provincia con Forza Italia. Adesso è una mossa che capisco meno, la candidata scelta da Bolandrini per l’assessorato che resta scoperto, Tura, è del Pd. L’hanno rifiutata. Avrebbe dato loro l’opportunità di andare avanti fino a fine mandato”.
Lombardo e Facchinetti annunciano appoggio esterno
“Sulla scelta del Pd non mi permetto di esprimere nessun tipo di giudizio – ha detto Lombardo – indiscutibile però che da mesi con il sindaco c’era una tensione che non veniva nascosta. Per quanto riguarda me c’è una gerarchia dei valori, che prescinde dallo schieramento politico e dal colore politico, vale a dire il bene della città: ci sono progetti molto importanti iniziati da quest’Amministrazione quali la caserma dei carabinieri, via Panizzardo, l’asilo nido, l’ex asilo di via Polidoro Caldara, la viabilità con le nuove rotonde e chi più ne ha più ne metta. Inoltre, in base agli ultimi sviluppi, c’è una particolare attenzione alla sicurezza che è un tema che interessa in maniera reale alla comunità. Non mi sposterò dalla minoranza ma non farò cadere la Giunta e quindi alcuni di questi progetti che la futura Amministrazione dovrà completare”.
“Il tema è la responsabilità che un consigliere comunale ha nei confronti dei cittadini che lo hanno eletto e che hanno eletto la compagine con cui siede in Aula – ha affermato Facchinetti – E’ ovvio e logico che rimarremo una minoranza ma una minoranza responsabile, come abbiamo sempre dimostrato negli ultimi tre anni. Di fronte a progetti da completare per i quali l’Amministrazione ha ottenuto sovvenzioni regionali e statali non possiamo permetterci il lusso di abbandonarli per una mera questione politica, che rimane all’interno dell’ex maggioranza e sulla quale non faccio commenti. Però, se la responsabilità di un consigliere comunale è venuta meno per un battibecco politico, allora la domanda non è se il mio gruppo entra in maggioranza o resta in minoranza, sono ben altri i quesiti che dovremmo porci e a cui dovremmo trovare le risposte. In ogni caso, ripeto, siamo una minoranza responsabile e non manderemo a monte i progetti che Caravaggio deve completare e per i quali l’attuale Amministrazione, bisogna riconoscerlo al di là dell’appartenenza politica che una persona più avere, ha ottenuto, quindi andremo avanti per portarli a termine”.
Il giorno dopo
Passata lo choc, il vicesindaco Ivan Legramandi ha comunque deciso di non commentare, mentre “Caravaggio popolare e solidale” del presidente del Consiglio Carlo Mangoni, che non aveva fatto dichiarazioni nell’immediato, ha deciso di trasmettere un comunicato stampa firmato anche da Daniel Facchinetti (che è unito alla sua lista perché, secondo regolamento, una persona non può fare gruppo da sola a meno che altri eletti nello stesso ne escano) e Rocco Lombardo.
“Dallo scarno testo del comunicato, non ci è dato conoscere le motivazioni di questa repentina presa di posizione e quello che più ci rammarica, essendo noi gruppi consigliari seppur di minoranza, non ci è stato concesso d’ avere un confronto con i rappresentanti consigliari del Pd al fine di capire quali motivazioni li abbia indotti ad una tale decisione al fine di porci nelle condizioni di valutate obiettivamente la situazione – si legge – Abbiamo la forte consapevolezza e convinzione che quando si è chiamati a gestire un’azienda, non si può valutare l’operato del management esclusivamente sui risultati reddituali, esiste anche una responsabilità sociale dell’impresa. E’ questa responsabilità sociale che molte volte porta l’imprenditore a sacrificare temporaneamente una parte di reddito per investire sul proprio personale e sul territorio dove l’azienda vive ed opera. Per analogia, quando ci si impegna nella gestione della cosa pubblica, si deve aver ben chiaro che l’obiettivo primario deve essere quello di promuovere lo sviluppo ed il benessere della propria comunità. Una presa di posizione come quella tenuta dai tre esponenti del Partito Democratico, sembra che vada in tutt’altra direzione. Abbandonare la maggioranza in questo momento, significa fermare una serie di progetti che si stanno attuando sul nostro territorio, progetti che tendono tutti a promuovere il bene comune della nostra comunità”.
Poi l’elenco di quelli più significativi:
“La nuova caserma dei carabinieri, la costruzione del nuovo asilo nido, il recupero dell’ex asilo di via Polidoro Caldara trasformato in residenza protetta per anzinai indigenti, la sistemazione della viabilità di vidalengo, il proseguimento dello sviluppo delle aree di via Panizzardo, l’illuminazione della pista ciclabile per Masano, la sistemazione del bocciodromo del centro sportivo ed altri progetti di minore impatto ma non meno importanti per i cittadini – si continua nella nota – Ricordiamo che alcune di queste opere sono finanziate con contributi del Pnrr, fermare le opere significherebbe perdere questi cotributi pubblici. Ora i gruppi civici consigliari di minoranza, liberi da vincoli ideologici e da ambizioni personali, consapevoli del grave danno che l’interruzione del mandato di questo Consiglio comunale porta alla comunità caravaggina, pur riconoscendosi nella minoranza consigliare, non faranno mancare il loro assenso alle votazioni che di volta in volta verranno sottoposte all’aula consigliare che saranno indirizzate a sostenere progetti volti a beneficio della comunità caravaggina. Come fatto in questi anni con impegno e responsabilità non faremo mancare il nostro apporto propositivo con il fine ultimo di promuovere il bene comune”.