Sempre al fianco dei più deboli, dei bisognosi, degli ammalati a cui non faceva mai mancare un sorriso. Se n’è andato all’età di 86 anni monsignor Angelo Longaretti, per anni parroco di Romano.
Addio a monsignor Angelo Longaretti
Sono molte le comunità che oggi piangono la scomparsa di don Angelo Longaretti, classe 1938, originario di Gorlago e guida spirituale di molti Comuni della Bassa e delle Valli. Una vita tutta dedicata al Vangelo, la sua, servendo con umiltà e dolcezza. Don Angelo era stato parroco a Osio Sopra, San Giovanni Bianco, Valtorta, Cassiglio, Osio Sotto, Pagazzano, Ghisalba e Romano.
Proprio a Romano aveva lasciato un’impronta importante. Nel 2009, quand’era parroco di San Pietro Apostolo, nel quartiere Cappuccini,
aveva ricevuto la nomina a canonico della cattedrale di Bergamo, un riconoscimento per il suo encomiabile impegno profuso nell’ambito del vicariato.

“Il titolo di canonico è una qualifica prestigiosa, che richiede un impegno specifico rivolto alla preghiera. Per questo, ogni giorno, cercherò di svolgere al meglio il mio nuovo incarico”, aveva dichiarato in quell’occasione il sacerdote.
Il ricordo di Sotto il Monte
Oggi a ricordarlo con affetto è la comunità di Sotto il Monte dove don Angelo, nel 2014, si era ritirato una volta sopraggiunta la pensione.
“Caro don Angelo – scrivono dal Santuario – te ne sei andato in silenzio, come hai sempre vissuto: con quella discrezione che era il tuo modo di amare. Hai lasciato un vuoto grande, fatto di sorrisi, di parole semplici e di quella bontà che faceva sentire ognuno accolto e compreso. Eri l’uomo sempre disponibile, pronto a dire “eccomi” a ogni richiesta, con il sorriso sulle labbra e quella luce disarmante negli occhi che sapeva rassicurare e far sentire a casa. Così ti ricordiamo: presente, accogliente, instancabile nel donarti. Ti vediamo ancora nel tuo confessionale, dove passavi ore ad ascoltare, a consolare, a offrire speranza. Lì, tanti hanno ritrovato pace, forza, perdono. Eri un prete buono: uno di quelli che non dimenticano i nomi, che pregano per tutti, che sanno dire una parola gentile anche quando la vita pesa. Hai avuto la grazia di conoscere Papa Giovanni XXIII, e chi ti ha conosciuto sa che un po’ di quella sua luce l’hai portata con te. Da lui avevi imparato la mitezza, la pazienza, l’amore per la Chiesa e per la gente semplice. Grazie, don Angelo, per la tua presenza silenziosa e fedele nel nostro Santuario, per la tua preghiera costante, per il bene che hai seminato. Ora affidiamo te al Signore, certi che ti accoglierà con quel sorriso che tante volte tu hai donato a noi”.