E’ durata meno di dodici ore la “pace armata” tra il Pd di Caravaggio e il sindaco Claudio Bolandrini, dopo il “vertice” sulla nomina di Matilde Tura ad assessore ai Servizi sociali. E ora, mentre si riapre la guerra intestina alla maggioranza di centrosinistra, il rischio è che la rottura sia definitiva e irreversibile. All’orizzonte non è escluso che il Pd possa aprire una crisi politica in maggioranza, dopo anni in cui i rapporti tra le due anime del centrosinistra locale sono sostanzialmente congelati.
Il comunicato di apertura e poi la lite (di nuovo) sulla nomina
Nonostante nel primo comunicato stampa seguito all’incontro il segretario del partito Mirko Gatti non abbia infatti esplicitato “veti” nei confronti della capogruppo del Pd di Treviglio, ecco che poco tempo dopo la pubblicazione della nota del sindaco, lo stesso Gatti ha tenuto infatti a “precisare” la reale posizione del gruppo. Posizione più aspra e distante dal sindaco di quanto lo stesso testo del Pd avesse esplicitato. Anzi: accusando sostanzialmente Bolandrini di “cattiva fede” nell’interpretazione del testo, Gatti non solo è tornato a ribadire il “no” del circolo locale ad una eventuale nomina di Tura, ma ha denunciato l’ennesimo presunto “sgarro” ai danni del Pd da parte dello stesso sindaco. Bolandrini avrebbe infatti “calcato la mano” sulla nomina proprio per forzare una pacificazione che in realtà i dem, al di là delle dichiarazioni d’intenti, sarebbe tutt’altro che pronto a portare avanti.
Insomma: siamo daccapo. E non solo non c’è un nome per sostituire Claudia Airuolo, ma l’incidente rischia di mettere ancora più in crisi il già fragile equilibrio della maggioranza: Gatti nel suo secondo comunicato fa esplicitamente riferimento al tema della “fiducia” tra maggioranza ed Esecutivo. Parole decisamente forti: all’orizzonte non è quindi esclusa neppure una vera e propria crisi politica, a due anni. dalle elezioni. Con conseguenze al momento imprevedibili.
“Non ci interessano le poltrone”
“Il sindaco uscente ha detto cose che non corrispondono a quanto ha detto in riunione e scritto – ha scritto Gatti – La nostra posizione è sempre stata chiara e semplice: l’assessorato al sociale ha bisogno di una conoscenza delle persone della città che in un anno e mezzo non si può costruire da zero. Inoltre, come già detto fin dall’inizio, il Circolo non ratifica con “sì” o un “no” delle scelte calate dall’alto. Non siamo stati parte del processo decisionale, non lo siamo tutt’ora. La nostra posizione non è mai interessata. La fiducia di cui parla sempre a sproposito si scontra con questioni di nomi e nomine. Evidentemente il sindaco uscente non è con noi che vuole condividere. Bene, a noi interessano problemi e soluzioni, non poltrone”.
Di nuovo, nessun riferimento diretto a Tura, ma si intuisce che ribadendo come “la conoscenza delle persone della città” non si possa “costruire da zero”, si intuisce che per i colleghi di partito caravaggino il problema della nomina sarebbe nel fatto che Tura non viva a Caravaggio.